Lo stralcio dei debiti divide i paesi lepini.
Il Comune di Sezze non aderisce all'azzeramento automatico delle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora, previsto dalla legge n.197/2022 che, in considerazione della grave crisi economica e della pandemia, ha dato la facoltà ai Comuni di eliminare interessi e gabelle dal capitale, dei soli tributi comunali. Lo stralcio per importi residui inferiori a 1.000 euro. Così il sindaco Lidano Lucidi – mentre era in Aula, al telefono su Linkedin, bacchettava i contribuenti che non pagano, dichiarandosi pronto a far scattare le ganasce fiscali e pignorare conti e ricordare, così come fece un suo predecessore, che con quei soldi si sarebbero potute asfaltare molte strade, sappiamo poi come è andata. Mentre per il 2017 e il 2018 – pur in assenza di Covid, Lucidi ha ricordato come a Sezze – dato allarmante se non inquietante - non sono state pagate tasse per un totale di 4 milioni di euro. Ma i numeri del 2000-2015 raccontano un'altra storia, e soprattutto né Lucidi né l'assessore al Bilancio Mauro Rezzini, hanno "potuto" quantificare il "capitale" che in ogni caso, anche con l'adesione alla norma, sarebbe rimasto immutato e totalmente esigibile dall'Ente. Evitate le spiegazioni sul pareggio tra le due voci, che hanno stupito tutti, senza però comprendere perché e come. La responsabile dell'Ufficio finanziario ha estratto: 261.000 euro di carico fiscale in mano all'Agenzia delle Entrate. Somma che fa di tutt'erba un fascio. A partire dalle sanzioni al Codice della Strada, che per legge non potevano essere stralciate. Queste sì, con destinazione certa: strade e personale. Perché le voci dovevano essere presentate in Consiglio: separate e distinte mentre oltre ad essere uguali non sono state scorporate dagli uffici. Ma Sezze in pre-dissesto, come ricordato dalla consigliera avvocato, Federica Pecorilli – forse non poteva proprio presentarsi dinanzi alla Corte dei Conti con l'approvazione di una misura, che più che favorire i cattivi contribuenti, avrebbe agevolato il pagamento di qualche cartella in più, dopo 12 anni. Soprattutto da parte di chi – come ricordato dai consiglieri Armando Uscimenti e Serafino Di Palma – forse davvero non potevano pagare. "Il rischio è che la fretta ha dettato la vostra scelta di non aderire allo stralcio parziale – ha dichiarato Di Palma – e forse l'esigenza di mantenere in bilancio i residui attivi". Circa 300mila euro che nel valzer dei numeri, ora il Comune di Sezze, dovrà impegnarsi a riscuotere e che farebbero vacillare la cassa. La delibera passa con il voto favorevole della sola maggioranza. Mentre per ciò che riguarda le due delibere di recepimento degli articoli relativi le disposizioni contenute nelle norme sulla Rigenerazione Urbana ed il Recupero Edilizio sono stati inseriti due articoli, l'8bis e il 12bis alle vecchie Norme Tecniche di attuazione del vecchio PRG del 1971, voto favorevole anche dei consiglieri di opposizione presenti in aula.
Bassiano
Ieri mattina anche Bassiano ha approvato la delibera con la quale la maggioranza ha deciso di non aderire allo stralcio delle sanzioni e degli interessi per le vecchie cartelle dal 2000 al 2015 previsto dalla legge Finanziaria 2023. "Si è dovuto riconvocare il consiglio comunale, dopo la brutta figura che la maggioranza ha fatto la scorsa settimana per aver portato all'approvazione una delibera sprovvista del parere degli uffici, per la strabiliante cifra di 2.292,90 euro - dichiarano i consiglieri Ruggero Cacciotti, Giuseppe Fonisto e Marco Lorenzi spiegando come a tanto ammontano le somme che la Giunta Guidi non ha voluto stralciare per le circa 900 cartelle affidate alla vecchia Equitalia nel corso degli anni. "Meno male che siamo riusciti a scoprire l'esatto ammontare delle cartelle non pagate altrimenti ancora una volta avrebbero accusato i cittadini di essere responsabili del deficit - ha detto nel suo intervento Ruggero Cacciotti - mentre invece il livello di fedeltà fiscale dei bassianesi è superiore alla media e le ragioni del dissesto finanziario vanno addebitate ad una gestione scellerata delle casse comunali negli ultimi dieci anni".
Sermoneta
L'amministrazione comunale di Sermoneta aderisce alla "tregua fiscale" prevista dalla legge di bilancio 2023. «Abbiamo fatto una puntuale analisi con gli uffici finanziari e dopo esserci confrontati con la maggioranza, abbiamo deciso che non ci opporremo all'opportunità offerta dalla legge Finanziaria 2023, consentendo ai cittadini di azzerare gli interessi e le sanzioni sulle cartelle esattoriali relative agli anni fiscali che vanno dal 2011 al 2015 e che non superino complessivamente i mille euro», spiega il sindaco Giuseppina Giovannoli. In sostanza resterà da pagare solamente l'importo originario del tributo non versato.
«Un alleggerimento del debito che non significa condono - precisa il sindaco – ma si incentivano i contribuenti che vogliono saldare vecchi debiti di piccola entità. Nel caso del Comune di Sermoneta si tratta di un importo esiguo, circa 6.500 euro totali».
«Non avremmo mai condiviso una rottamazione di tutto il debito, nel rispetto della stragrande parte dei nostri concittadini che pagano regolarmente i tributi comunali - conclude il sindaco - questo provvedimento tende una mano ai contribuenti con piccoli debiti pregressi. Sermoneta è una comunità virtuosa, con una bassa percentuale di evasione contro la quale, comunque, l'amministrazione non abbassa mai la guardia, grazie anche e soprattutto al costante impegno degli uffici comunali che lavorano per garantire l'equità fiscale, da sempre un faro della nostra amministrazione, nel rispetto del principio "pagare tutti per pagare meno"».