E' una strada pressoché abbandonata, come ce ne sono molte altre in pianura o nelle campagne di Suso. Dove gli interventi non avvengono se non in modo sporadico e spesso inadatto. Ora i cittadini hanno deciso di acquistare il bitume almeno per chiudere le buche più pericolose. Una soluzione che spesso viene adoperata anche in altre zone del paese.
In via Maina, come altrove, si contano un giorno sì ed uno no, le rotture o i distacchi di pezzi di autovetture e mezzi che la percorrono per riportare a casa pendolari, lavoratori, studenti. Dall'incrocio di ponte Corradini andando verso Latina scalo sembra viaggiare su una grattugia. Sbalzi e deviazioni, con i rischi del caso.
"Siamo stati abbandonati dopo un primo tentativo in cui ci avevano assicurato che avrebbero concluso i lavori di rifacimento dell'illuminazione e della sede stradale, ma come vede, la situazione è rimasta tale". La posa in opera dei primi lavori si è fermata al "via".
Fossero solo le buche, via Maina, potrebbe essere paragonata alla centrale via Sicilia, dove pure le decine di crateri che tagliano la strada diventano pericolosi per chi le percorre soprattutto dopo una nottata di pioggia, al buio.
Non solo manti stradali dissestati, ma mancanza di illuminazione, quello di via Maina però fa "filotto" con la caducità della palificazione delle linee telefoniche: nel lungo tratto viario che la separa dalla 156SS ci sono pali inclinati al lato della sede stradale. Ci raccontano che qualche cittadino ogni tanto cerca di raddrizzarli per non farli cadere giù. Molti da queste parti sembrano aver votato proprio l'attuale sindaco e per questo parlano sui social ma non si espongono, altri dichiarano di aver inviato PEC, speso soldi per riparare auto. Loro come altri, dovrebbero iniziare a chiedersi se del totale dei 261.000 euro cui il Comune non ha rinunciato dissociandosi dalla possibilità dello stralcio di more sanzioni e interessi, per le cartelle al di sotto dei 1.000 euro, per gli anni 2000-2015, quanto vi sia delle somme derivate dalle sanzioni applicate attraverso l'autovelox della SS156 dei Monti Lepini, e quanto di quelle somme appartenga proprio al corpo vivo di quelle sanzioni al Codice della Strada, la cui destinazione dovrebbe essere proprio la messa in sicurezza almeno di quelle più disastrate? Ma martedì scorso, il sindaco ha dichiarato di non sapere con precisione a cosa di riferiscano, dunque auguriamoci che almeno mantenga il proposito di usarli per rifare le strade più ammalorate.
Almeno i cittadini più riottosi avranno un motivo in più per versare l'obolo al paese in cui da più di due decenni si mettono solo pezze per riparare buche. Fatte salve poche rare eccezioni che si contano con la metà delle dita di una mano.