È di questi giorni la polemica nata attorno al ventilato depotenziamento del servizio anagrafe delle sedi distaccate di Latina Scalo e Borgo Sabotino, un'ipotesi smentita informalmente da fonti del comune e poi dallo stesso Commissario Valente in maniera ufficiale, a fugare ogni dubbio sul loro futuro.

Sull'argomento interviene l'ex consigliere comunale del Pd Tommaso Malandruccolo: "Il timore di cittadini e forze politiche tuttavia non è frutto di infondate supposizioni, dato che periodicamente la questione torna alla ribalta creando allarme sociale, così come è avvenuto anche nella scorsa consiliatura. Da ex membro dell'apposita commissione, la scelta di mantenere attivi e a completo regime tali presidi non può che trovarmi d'accordo anzi, considero già solo l'eventualità una scelta deleteria per i borghi e le periferie in generale, già penalizzati da un profondo scollamento dal centro e dalla difficoltà di accesso ai servizi più importanti.
In proposito è bene ricordare che nel mese di aprile 2022, in commissione Affari Istituzionali, Personale e Servizi demografici del Comune di Latina, veniva approvata all'unanimità una proposta di potenziare i due presidi decentrati, importanti risorse ventennali che assicurano alle comunità dei borghi gli stessi servizi resi dalla sede centrale.

Un indirizzo politico senza sbavature, una risposta efficace alle istanze dei residenti, in modo particolare quelli più anziani, per alleviarli dall'onere dello spostamento e alleggerire contestualmente la mole di lavoro della sede di via Ezio, già gravata da carichi importanti. Nella stessa seduta, avevo invocato la riapertura dell'ufficio di Borgo San Michele, posto in posizione baricentrica fra Borgo Faiti e Borgo Grappa, assicurando così il medesimo servizio anche nell'area sud del comune, chiudendo il cerchio. In un'ottica virtuosa e di prossimità, sempre più proiettata in maniera sostenibile verso una dimensione policentrica, ove i cittadini possano accedere in pochi minuti alla rete dei servizi fondamentali, la possibilità di una chiusura degli uffici periferici si presenterebbe assolutamente come anacronistica.


Si parla tanto di misure per non svuotare le periferie, di mantenere il senso di comunità, di scongiurare a tutti i costi il rischio dell'effetto dormitorio, incoraggiando le relazioni sociali, risparmiando tempo prezioso, salvaguardando l'ambiente, favorendo le piccole attività commerciali, che questa prospettiva non solo non può essere condivisa, ma va intesa in senso diametralmente opposto, salvaguardando i presidi, incentivandoli, perché non considerati solo fornitori di servizi, ma vere e proprie icone identitarie dai residenti. A tale scopo è necessario che si prosegua, così come iniziato lo scorso anno, sulla strada delle assunzioni di personale, per dotare gli uffici comunali del giusto organico, da tempo sottodimensionato e rendere più sostenibile e dignitoso il lavoro dei dipendenti.
Tutto ciò parallelamente ai processi di digitalizzazione, che renderanno, si auspica quanto prima, ancora più accessibili e smart molti servizi. In questa direzione andrà il mio impegno politico, sempre sensibile alle esigenze di borghi e periferie".