Se non fosse per gli 80 milioni di euro stanziati per il recupero dell'ex carcere borbonico, Ventotene assurgerebbe agli onori della cronaca una volta ogni tanto e quel reclusorio rimarrebbe pura nostalgia, oltre che simbolo di riconoscenza per ciò che hanno fatto, da lì, i prigionieri politici. Invece l'esistenza di un imponente progetto di recupero affidato ad un Commissario di Governo, ruolo rivestito tuttora da Silvia Costa, ha fatto entrare anche Ventotene nella girandola delle nomine che pesano. La Costa, nominata commissario straordinario a gennaio 2020, ha avviato una serie di interventi e la programmazione del piano di recupero, ma ora che il Governo è cambiato si è fatta concreta l'ipotesi di un avvicendamento. Sono in molti a puntare a quella poltrona. Uno però è uscito allo scoperto.

E' un indagato per abuso edilizio, già delegato del sindaco Carmine Caputo per la cura delle attività relative al settore «Area Marina Protetta e Riserva Naturale Statale delle isole di Ventotene e Santo Stefano», già generale della Guardia di Finanza. Si chiama Giovanni Macioce e da due giorni ha rimesso nelle mani del sindaco quella delega. «Rinuncio a tale onore - scrive lui stesso in una nota al sindaco - soltanto perché tale incarico risulta incompatibile con altro che il Governo intende conferirmi. Con immutata stima e riconoscenza, la saluto caramente». Ora si pongono due ordini di problemi sempre inerenti il valzer di incarichi. Il primo: chi potrà sostituire Macioce nella delicata posizione di guardiano dell'ambiente dell'arcipelago? Il secondo: quale sarà il delicato incarico che il Governo sta per assegnargli ma su cui, da buon militare seppure in pensione, mantiene un doveroso e stretto riserbo? Sull'isola, come è noto assai piccola, tutti sanno o perlomeno dicono che Macioce sarà il Commissario straordinario per il recupero del carcere. Nel frattempo il Commissario in carica, Silvia Costa, ha inviato al Consiglio dei Ministri l'informativa sul suo terzo anno di mandato. Macioce per conto suo è indagato dalla Procura di Cassino per la trasformazione di una grotta in abitazione nell'ambito di una zona sottoposta a vincoli elevatissimi per il rispetto dell'ambiente e contro il rischio frane.

Con lui nella stessa vicenda, sollevata con l'esposto di una cittadina dell'isola, si trova Modesto Sportiello, consigliere comunale in carica. I due sono stati protagonisti della compravendita dei magazzini che in realtà sono risultati civili abitazioni. A quanto pare devono essere anche molto amici, visto che il giorno del rogito davanti al notaio, era il 9 novembre 2021, erano residenti nella stessa abitazione di via Luigi Iacono 43, sempre sull'isola di Ventotene. Ottimi amici. Anzi coinquilini come si direbbe usando un termine assai in voga in questi ultimi giorni. Sia come sia, in attesa che la Procura di Cassino ed eventualmente il Tribunale facciano piena luce sulla compravendita e sulla destinazione effettiva dei magazzini, uno dei due ha fatto o sta per fare fortuna e potrebbe essere il nuovo Commissario di Governo per il restyling del carcere.