Tutelare il decoro urbano e fornire strumenti di intervento alle forze di polizia operanti nel territorio comunale. Con questo intento il commissario del Comune di Latina Carmine Valente ha approvato con i poteri del consiglio una modifica al regolamento di polizia urbana che stabilisce in modo più stringente il divieto di bivacco e di allestimento di ricoveri improvvisati per le strade, nelle piazze e nei parchi pubblici. La misura nasce da una situazione di realtà divenuta particolarmente critica in alcune zone della città, come nel parco di viale Don Morosini, da tempo divenuto sede di giaciglio diurno e notturno per clochard e persone senza fissa dimora che hanno colonizzato le panchine dell'area con cartoni, dispense e vere e propri ricoveri di fortuna ambulanti.

A parte saltuari interventi di bonifica, le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni non sono riuscite a risolvere il problema neanche con svariate azioni di controllo del servizio di Pronto intervento sociale trattandosi di persone che si convincono per poche ore ad andare in sedi più adatte come il dormitorio, salvo poi ritornare negli stessi punti. Nella delibera commissariale si fa riferimento proprio al fatto che "all'interno del territorio del Comune di Latina sono presenti anche nel centro urbano e nei parchi cittadini, aree di degrado dove è diffuso il fenomeno del "bivacco" da parte di soggetti senza tetto con pregiudizio per la libera fruizione del bene pubblico da parte della collettività, aree ove la applicazione della misura del Daspo Urbano potrebbe contribuire alla risoluzione della problematica». Nel regolamento la modifica è relativa a un comma dell'articolo 8 (sui comportamenti vietati), dove recita il divieto di «bivaccare, sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, nei parchi, recando intralcio e disturbo, non permettendo la libera fruizione degli arredi urbani, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi e portici»; ma viene istituito anche il divieto «porre in essere condotte che impediscano l'accessibilità e la fruizione delle aree interne ed esterne delle infrastrutture fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano extraurbano e delle relative pertinenze o che determinino la occupazione di presidi sanitari, aree destinate allo svolgimento di fiere mercati e pubblici spettacoli»; e infine viene stabilita in 100 euro la sanzione per chiunque violi queste disposizioni. Viene inoltre modificato il successivo articolo 9, sull'ordine di allontanamento, il Daspo urbano, che ora viene applicato a chi violi i divieti di bivacco.

Misure più dure per tentare di contrastare un fenomeno ormai a macchio di leopardo in città e che accresce la percezione di scarsa sicurezza urbana della comunità. Non solo, è evidente che questi accampamenti ledano anche alla radice i tentativi di ripristino del decoro e di condizioni di vivibilità accettabili: a zone come viale Don Morosini ormai famiglie e bambini non si avvicinano più, non solo di sera ma anche di giorno in un'area comunque molto vicina al centro, limitrofa a due scuole e a tutti i principali servizi ed uffici della città.