I tempi delle fratture all'interno dell'avvocatura sembrano appartenere ad un'altra epoca. Tempi lontanissimi. Lo hanno ricordato tutti ieri in occasione della presentazione in Tribunale del nuovo Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Latina, il secondo dopo Roma nel Lazio, il terzo dell'Italia centrale come amano ricordare gli appassionati di classifiche. Il Foro Pontino - eletto meno di un mese fa - è pronto a ripartire con slancio e una ritrovata compattezza. Da qui ai prossimi 4 anni - come ha osservato il Presidente dell'Ordine degli Avvocati Gianni Lauretti - sono diversi gli obiettivi da centrare.

Su tutti: prestare attenzione alla nuova geografia giudiziaria e contribuire per rendere l'eterna incompiuta della Cittadella qualcosa di concreto. Clima disteso ieri nella sala conferenze del Tribunale. Dopo aver presentato tutta la squadra davanti ai colleghi e anche ai magistrati, Lauretti ha ringraziato il suo predecessore: l'ex Presidente e commissario Giacomo Mignano. «Ha traghettato il Consiglio e lo ha fatto nel migliore dei modi». La replica di Mignano è stata immediata. «Dovevo fare il traghettatore per tre mesi, sono rimasto tre anni, è stata una bellissima avventura in un momento storico difficilissimo, abbiamo fatto un lavoro importante con il Presidente del Tribunale, grazie a tutti». Dal passato al futuro, le risorse per il nuovo Consiglio - ha spiegato Lauretti - sono diverse.

La nuova compagine vuole offrire oltre alla continuità un sano entusiasmo senza dimenticare chi lavora nell'ombra. «Abbiamo molti avvocati almeno 50 che si sacrificano per l'avvocatura con spirito di servizio. Latina da parte sua ha sempre fatto valere il suo peso specifico come un Foro importante». Il presidente delle toghe ha ringraziato Mignano anche per un altro motivo, fondamentale per il Foro. «Ha smussato gli attriti che c'erano tra le diverse anime dell'avvocatura anche di chi era in netto contrasto, quelle lacerazioni non ci sono più». Ora è il momento di stilare le priorità. «Per la prima volta il mandato durerà quattro anni e si possono fare molte cose e di spessore. Penso alla sistemazione degli uffici giudiziari a partire dall'analisi della situazione al Giudice di pace, alla Cittadella e alla nuova geografia giudiziaria su cui dovremmo fare attenzione. E' necessario recuperare la giustizia di prossimità». Pace fatta con il Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti, i tempi delle dimissioni all'epoca degli incarichi dei professionisti anche questi sono lontani.

«Il pianeta giustizia è al centro di un confronto necessario - ha detto il Presidente Chiaravalloti - anche per l'entrata in vigore delle nuove norme». A seguire l'intervento del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza. «Non dobbiamo fare a gara a chi è più bravo ma a chi porta il risultato più giusto». Anche dalla magistratura è arrivato il segnale che i buoni rapporti con il mondo forense rappresentano il motore per far procedere ad un ritmo spedito la macchina giudiziaria. Pronti via. Ieri la partenza.