Situazione aziendale e piano industriale sono i due punti al centro di una richiesta di incontro urgente che la segreteria regionale di Ugl ha inoltrato al Cda e al direttore generale di Abc e a commissario e dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina. Il sindacato, che rappresenta una parte importante dei lavoratori, lamenta da tempo una situazione invivibile nella gestione del servizio con i lavoratori costretti a doppi turni e senza riuscire a coprire bene un servizio mutato dalla raccolta porta a porta sul quale non è stato commisurato un corrispondente aumento di mezzi e uomini. Il progetto non è stato completato, la partenza del porta a porta è stata bloccata nel centro storico e nelle zone invece servite con i mastelli la coesistenza di aree vicine con il vecchio sistema crea problemi quotidiani nella raccolta. Ecco perché i lavoratori chiedono notizie sul nuovo piano industriale da mesi, senza avere risposte e ora minacciano di avviare lo stato di agitazione se non avranno risposte entro il 24 febbraio.

«Vogliamo risposte chiare e risolutive dall'azienda e dall'amministrazione – spiega il vicesegretario nazionale Ugl Marco Iannarilli - la situazione ormai e' insostenibile, i dipendenti sono allo stremo e qualcuno forse fa finta di non capire la gravità della situazione attuale nella quale siamo decisamente sotto organico. Uno stato di cose che esploderà con l'avvio della stagione estiva. I continui rinvii degli incontri programmati dell'azienda ci preoccupano molto, per non parlare di una situazione economica della quale se ne parla ormai ampiamente da mesi, ma che necessita di chiarimenti prima che sia troppo tardi e che ci sia una Latina Ambiente 2 sulle spalle dei lavoratori, delle loro famiglie e della città. Sia chiaro a tutti che se a breve non riceveremo rassicurazioni dalle parti chiamate in causa alle quali abbiamo chiesto un incontro congiunto (Azienda e Comune) entreremo in stato di agitazione e poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità di quelle che saranno le conseguenze davanti ai cittadini». Iannarilli si chiede come si possa arrivare a questo stato di cose, dopo che sono mesi che si lamentano e discutono le solite tematiche: «Che fine ha fatto il piano industriale ? Da parte nostra in maniera molto responsabile abbiamo stretto i denti per non creare dei problemi al servizio e alla città stessa andando oltre i nostri doveri di lavoratori. Non c'è chiarezza sul futuro e i problemi si sviano e non si affrontano, problemi che a oggi non sono esplosi clamorosamente solo per senso di responsabilità e attaccamento delle maestranze. Ora i dipendenti sono allo stremo fisico e mentale e sono arrivati a un punto di non ritorno».

Il 24 Febbraio ci sarà una assemblea dei lavoratori e da quel momento, se non arriveranno segnali chiari, l'Ugl dichiarerà lo stato agitazione. «Un passo annunciato, se non avremo certezze, per difendere i nostri diritti e il nostro futuro, un futuro lavorativo che coinvolge oltre 230 lavoratori con alle spalle 230 famiglie».