Ci sono relazioni presentate in Comune, come quella del dirigente Paolo Cestra del febbraio dello scorso anno, ci sono fondi stanziati, ci sono state tante promesse e passerelle politiche, ma ad oggi il problema dell'insabbiamento del porto di Rio Martino che danneggia categorie di lavoratori e famiglie resta cronico e senza soluzioni all'orizzonte. Una situazione complicata che periodicamente si ripresenta. A qualche mese dall'ennesimo ‘dragaggio tampone', l'imbocco del porto continua ad essere impraticabile con una sabbia che non fa che aumentare e che in certi periodi è emersa addirittura dal canale. L'insabbiamento è un fenomeno naturale sempre più diffuso ma che a Latina si manifesta periodicamente in questo sito con il risultato che il canale perde la sua navigabilità. I pescatori e diportisti sono ormai abituati a controllare il livello dell'acqua del canale, per capire se la propria imbarcazione sia in grado di passare. E sempre più spesso fanno fatica a rientrare.
Di recente il Comune di Latina ha approvato lavori supplementari per il ripristino del passo marittimo sull'imboccatura del porto di Rio Martino. Una spesa contenuta di quasi 8mila euro che si aggiunge a un quadro di lavori preesistente. L'intervento di ripristino del passo marittima era stato deciso - si legge nell'atto - proprio a causa della diminuzione del fondale marino al passo di accesso al canale di Rio Martino, e a causa del fatto che gli operatori del settore si sono trovati, ad inizio 2022, nell'impossibilità di poter transitare in sicurezza lungo il canale, così come risultava dalla relazione predisposta dal Dirigente Paolo Cestra. Oggi la messa in sicurezza delle sponde e il dragaggio del porto canale sono le uniche due strade per poter ridare la possibilità della navigabilità nel porto canale. Una navigabilità che fino ad oggi è stata una chimera con grande delusione e danno dei tanti operatori, tra pescatori e diportisti, che vivono degli introiti guadagnati con l'attività proprio in questa parte del territorio.
Una situazione denunciata anche da Eros Mariucci, portavoce dei Pescatori di Rio Martino, che nei giorni scorsi aveva confermato come attualmente sia impossibile uscire dal canale in quanto il pescaggio è inferiore a 30 cm con il risultato di privare 25 famiglie di un diritto, il lavoro, per cause naturali amplificate però da mancati interventi da parte delle Autorità competenti. Per Mariucci e gli altri pescatori professionisti dragare oggi non può risolvere l'emergenza di Rio Martino, è solo un intervento tampone e l'ultimo è stato effettuato a giugno scorso, ci vorrebbero investimenti mirati per lo sviluppo economico del nostro territorio su più larga scala.
«La situazione è critica, solo le barche piccole che vanno a telline riescono ad uscire e noi a fatica con l'alta marea e con il mare calmissimo - spiega - con la bassa marea è impossibile entrare ed uscire, siamo sempre in uno stato di criticità. Speriamo che con il maltempo venga una piena o una pioggia che riesca a scavare un po' il canale.
Per ora è tutto fermo. In termini economici non abbiamo certezze, con le reti che stanno a mare puoi prendere poco o tanto, però sicuramente abbiamo perso più di mille euro al mese con questa situazione. Prima riuscivamo ad arrivare ad almeno 2500 euro, da quando il canale si insabbia e non riusciamo ad uscire le perdite sono notevoli e non arriviamo a mille euro».