I dati allarmanti sul gioco d'azzardo nel sud della provincia hanno spinto la Caritas ad organizzare un convegno nel quale verranno illustrati i numeri da capogiro e si cercherà di mettere a punto strategie condivise, oltre al potenziamento dell'ascolto delle ludopatie. E' sempre la Caritas di Gaeta infatti che da tempo è impegnata a contrastare la diffusione delle ludopatie, in collaborazione con le associazioni che hanno aderito al Tavolo di Cittadinanza Attiva (il Laboratorio sociopolitico Parrocchia di San Giacomo Gaeta, l'Associazione Gocce di Fraternità sede di Gaeta, l'Associazione Vittorio Bachelet, l'ANPI Formia, l'Associazione Amici di Raoul Follereau sezione Latina, l'Associazione per la tutela dei Beni Comuni di Formia, la Cooperativa Sociale Osiride, il Circolo intercomunale Legambiente "Luigi Di Biasio", il Circolo Legambiente Verde Azzurro Sud Pontino, la Lega SPI CGIL Sud Pontino). Il convegno dal titolo «Azzardo e mafie: un grido di allarme nel Sud Pontino» si terrà sabato primo aprile (alle 10.30, presso la Sala Ribaud del Comune di Formia). Tra gli altri interverranno monsignor Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta, Maurizio Falco, Prefetto di Latina. Filippo Torrigiani, consulente commissione parlamentare antimafia, Luigi Galluccio, comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia.
In Italia, il volume d'affari derivante dall'azzardo, a differenza di altri comparti economici, è in forte crescita, nonostante la crisi economica. Esso rappresenta, attraverso le diverse modalità di gioco, un settore di rilievo per dimensioni e per fatturato, caratterizzato da notevoli infiltrazioni mafiose e da numerosi reati di usura, estorsione, riciclaggio, nonché dalla sottrazione di risorse economiche all'erario.
«Le mafie tradizionalmente opportuniste e costantemente alla ricerca di nuove modalità di arricchimento considerano il settore del gioco d'azzardo fonte primaria di guadagno verosimilmente superiore al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e all'usura e uno strumento che ben si presta a qualsiasi forma di riciclaggio». Sono queste le parole molto chiare e preoccupanti della Direzione Investigativa Antimafia nella relazione al Parlamento sul secondo semestre del 2021. Affermazioni che confermano l'enorme affare dei clan su slot e scommesse, e la loro forte presenza nel mercato legale dell'azzardo. Infatti, aggiunge la Dia, «al fine di riciclare denaro provento da altre attività illecite, le mafie infiltrano l'economia legale attraverso l'apertura e la gestione diretta di punti scommesse, sia intestandoli a prestanome sia attraverso la compartecipazione delle società concessionarie, titolari dei ‘nulla osta' dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli».
Non trascurabile, poi, l'interesse mafioso verso la gestione del gioco illegale, un settore che negli ultimi decenni ha avuto un notevole sviluppo grazie all'ampliamento dell'offerta di gioco da parte dello Stato a partire dalla fine degli anni '90. Inoltre, la criminalità organizzata recluta molti soggetti, che a causa di gravi perdite al gioco, si ritrovano sotto usura.