Oltre 22mila interventi forniti, 600mila euro di fatturato e più di 1.300 assistenti presenti sulla piattaforma. Sono questi i numeri del successo di "Assistente Tecnologico", una startup nata a Latina e che nel corso del 2022 è diventata un case study a livello nazionale.


Un progetto lungimirante, quello realizzato da Alfredo Fresser, 49 anni, e Francesco Guratti, 47enne, entrambi di Latina, amici di lunga data e legati dalla passione per le innovazioni tecnologiche, che nel 2019 hanno realizzato questa piattaforma puntando ad un obiettivo preciso: rispondere a quella fetta di popolazione italiana (il 32% del totale) che non acquista prodotti hi-tech per paura di non essere in grado di utilizzarli o configurarli adeguatamente.
Ed è da questa ricerca, condotta da Samsung, che si è sviluppato il lavoro dei due pontini, che si è tradotto in Assistente Tecnologico, progetto che è stato abbracciato anche da nomi importanti del settore della distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici, tra cui Unieuro, oltre che altre aziende nazionali ed internazionali.

Ma non è tutto: oggi la startup si fregia di un'importante partnership con un altro nome pontino, ossia quello di Antonio Fabrizio, 43enne di Latina ma da qualche anno trasferitosi a Siviglia, dove ha fondato la holding spagnola Innovation Booster che ora supporterà il lancio di "Asistente Tecnológico", ossia la versione spagnola del prodotto.
Come funziona

Assistente Tecnologico si propone come una piattaforma attraverso cui è possibile fornire supporto a domicilio (o da remoto) nell'utilizzo, nell'installazione e nella configurazione dei prodotti acquistati online o nei punti vendita. Questo procedimento avviene grazie ad una rete di assistenti, che in poco più di quattro anni è cresciuta esponenzialmente, raggiungendo quota 1.300 collaboratori che forniscono il servizio in tutta Italia, isole comprese.
Nel team della piattaforma ci sono assistenti che rientrano nella fascia d'età tra i 18 e i 45 anni: si tratta di «studenti universitari, lavoratori autonomi, appassionati di tecnologia. C'è di tutto nella lista, perché per diventare un assistente tecnologico l'unica prerogativa richiesta è avere una dimestichezza con il mondo hi tech. Saranno poi dei corsi specifici e gratuiti a formarli, durante i quali si affronteranno tematiche comportamentali, dato che si entra sempre in abitazioni private per svolgere il servizio, e argomenti puramente tecnici legati alle assistenze fornite e alle differenti tipologie di device da trattare».
Poi ci sono gli utenti, tra cui quei «nonni che vogliono stare al passo con i nipoti ma non riescono a settare i loro nuovi profili social, oppure hanno problemi a capire gli aggiornamenti di whatsapp o di altre app scaricate sui propri smartphone. Ma anche la giovane coppia che ha ricevuto in regalo un nuovo assistente vocale e non sa come interagire. La lista di servizi richiesti e offerti potrebbe proseguire all'infinito anche se le maggiori assistenze riguardano il montaggio a parete e configurazione delle smart tv, il primo avvio dei computer, l'installazione di stampanti, e aspetti che interessano le nuove soluzione di domotica. Cose che, in passato, erano appannaggio di figli e nipoti ma ora, con l'evoluzione tecnologica in atto dove tutto sembra così semplice da usare ma più complicato da impostare, servono maggiori competenze».