È finalmente arrivata la decisione del Tar in merito al ricorso del comitato di cittadini di Fondi che chiedeva una sospensiva degli atti per la costruzione dell'impianto di cremazione dei defunti nell'area adiacente al cimitero comunale. La decisione è stata netta: il Tribunale amministrativo del Lazio, della sezione di Latina ha giudicato inammissibile e irricevibile il ricorso. Ma non solo, oltre il danno la beffa, perché lo stesso Tribunale ha condannato i ricorrenti alle spese legali conteggiate in circa 2 mila euro. In sostanza, dal Tar hanno fatto sapere come il ricorso è stato considerato irricevibile perché fuori i termini di imputazione, ma anche inammissibile poiché non è stata notificata alla società SAIE - che dovrebbe realizzare l'opera - l'atto di ricorso presso il Tar. Come se non bastasse, nella sentenza del Tribunale amministrativo è espressamente specificato come "il ricorso proposto dal Comitato ‘No al forno crematorio a Fondi' è inammissibile per difetto di legittimazione attiva, in quanto non ha dimostrato il possesso dei requisiti per il riconoscimento giurisdizionale della legittimazione ad impugnare atti amministrativi, consistenti in un adeguato grado di rappresentatività". Dunque, se da una parte la battaglia mediatica e politica sicuramente non verrà archiviata con la sentenza del Tar, dove un po' tutti - compresi i ricorrenti - sapevano che sarebbe stato difficile che venisse accolto il ricorso, sul procedimento amministrativo è davvero facile che questo atto metta la parola fine sul discorso giurisdizionale. Ad oggi difficile immaginare un secondo grado di giudizio. Nel frattempo, bisogna anche ricordare come l'iter del progetto è attualmente sospeso per via di questioni burocratiche legate ai terreni dove dovrebbe sorgere l'opera e per via di una revisione dell'aspetto economico per cui lo stesso Comune ha chiesto delucidazioni alla società SAIE.
Il caso
Forno crematorio a Fondi, respinto il ricorso contro la realizzazione
Fondi - Il Tar ha giudicato inammissibile e irricevibile la sospensiva richiesta dal comitato contro l’impianto di cremazione