Non si placa la diatriba intorno alla Casa Cantoniera di Borgo Sabotino, la cui gestione era stata affidata dal Comune a 26 associazioni che hanno sottoscritto il Patto di Collaborazione. Questo affidamento è stato revocato nei giorni scorsi dallo stesso ente poiché «alcune associazioni non hanno rispettato il Patto» in questione, come si legge in una recente nota del Comune. Affermazioni che però non corrisponderebbero alla verità per qualcuno, tanto che ieri, alcune delle realtà associative chiamate in causa, tra cui Aifo, Forum Pontino e Associazione Michele Mancino, sostenute da Movilazio, Emergency, Reti di Giustizia e Libera, hanno deciso di dire la loro. «Siamo qui per difendere la Casa Cantoniera. Non lo facciamo per le associazioni, ma per le mamme e i bambini che frequentano questo posto», ha esordito Libero Ponticelli dell'Aifo. Quale sarebbe il problema? «Forse abbiamo sbagliato a non accorgerci che qui, altre associazioni, fornivano servizi a pagamento. Questo ha creato malumori su cui abbiamo inizialmente sorvolato, sperando che la situazione non degenerasse. Poi è arrivata la delibera del Commissario».
Insomma, quelle problematiche di cogestione tra associazioni sarebbero nate proprio per questo motivo, ossia perché alcune associazioni fornivano servizi a pagamento, «con una mentalità privatistica» secondo i ricorrenti, per i quali tutte le attività nella Casa Cantoniera devono essere svolte gratuitamente.
Il Comune fa però sapere che per questo specifico Patto ha permesso alle associazioni di scegliere tra tre livelli di gestione: uno gratuito, uno che richiede un pagamento di 10 euro al mese, e un terzo che richiede pagamenti più importanti, che quindi ha visto alcune realtà chiedere dei contributi agli utenti. A questo si deve aggiungere poi che il Comune ha garantito il pagamento delle utenze per i primi 18 mesi, dopo i quali tutte le spese sono diventate a carico delle associazioni.
Ma per le associazioni che ieri hanno organizzato la conferenza stampa le cose non starebbero proprio così, tanto che hanno presentato un ricorso alla delibera (depositato entro i termini previsti) perché «il Commissario avrebbe dovuto porre più attenzione sul caso. La delibera voluta fortemente dal dirigente è piena di vizi procedurali». Nello specifico, secondo i ricorrenti, sarebbero in stati violati gli articoli 8 e 20, relativi alle questioni economiche sopra citate.
Insomma, si prospettano giorni di fuoco per la Casa Cantoniera di Borgo Sabotino. Visti i tempi tecnici del ricorso, i prossimi sviluppi arriveranno a seguito delle elezioni, e quindi con una nuova amministrazione politica, anche è chiaro che si è pronti a combattere: «Sono pronto a violare i sigilli per accogliere mamme e bambini» (qualora venissero apposti) ha dichiarato Giuseppe Antonio Mancino, dell'associazione Michele Mancino e Forum Pontino.