Dopo gli incontri ufficiali con i candidati sindaco Coletta e Celentano, Cethegus lancia l'allarme: «Latina è rivolta dall'altra parte». A dirlo è il presidente della società consortile per azioni, che tuona: «La città non sembra avvertire l'importanza di questa campagna elettorale. Si tratta di un appuntamento che non sta appassionando il mondo delle imprese ed i cittadini, ma soprattutto i giovani».
Per il presidente, «occorrerebbe scaldare, in questi ultimi giorni, i cuori e le menti dell'opinione pubblica su temi concreti. Bisogna recuperare il rapporto con chi ha dimostrato di avere capacità d'investimento e reale incidenza sul territorio: basta con i protocolli d'intesa, i buoni propositi e le facili enunciazioni, serve assoluta concretezza. Il rischio di una desertificazione del territorio, sul triste esempio di alcune città del meridione, è davvero concreto».
Da qui, le domande: «Cosa si sta facendo per le nostre imprese? Dov'è la politica di sviluppo della città?». Quesiti a cui è difficile dare una risposta poiché, prosegue Valle, «purtroppo constatiamo che la gran parte della dialettica politica guarda al passato».
Le criticità individuate, nello specifico, sono molte: bisogna accelerare sulla trasformazione digitale, su un piano di marketing territoriale in vista del Giubileo del 2025 e dell'Expo del 2030, così come è necessario promuovere maggiormente il partenariato pubblico-privato e lo sviluppo di Open Innovation center, oltre che la realizzazione di una filiera corta e chilometro zero. Poi c'è il capitolo delle Comunità Energetiche, mentre «sul piano culturale l'obiettivo è quella di una "Latina Città D'Arte", che accolga una Biennale nel pieno centro cittadino». Il tutto senza dimenticare il piano dell'albergo diffuso su tutta la marina, «in modo da avere i posti letto che mancano allo sviluppo costiero e dell'intera città capoluogo» e la modifica sostanziale del Pua, «oggi non in grado di rappresentare una occasione di sviluppo».