L'intervista
11.06.2023 - 20:30
Da oggi l'Ater aspetta la fase di gestione commissariale e giorni fa si è tenuto l'ultimo consiglio di amministrazione presieduto da Marco Fioravante, che ha approvato il bilancio consuntivo per il 2022. Fioravante, ingegnere e politico, ex consigliere comunale, ha lasciato dopo tre anni e mezzo di gestione, prima come commissario e poi come presidente del Cda. Una gestione riconosciuta come virtuosa e oculata che andrà proseguita su questa scia per finalizzare i progetti messi in campo.
Fioravante, che azienda lascia?
Lascio un'azienda che ritorna al centro delle politiche abitative del territorio, un'azienda che ha riacquistato capacità di interagire con le amministrazioni locali e di lavorare in sinergia per dare risposte concrete a fasce sociali deboli. Un'azienda che ha ridato dignità e voglia di impegnarsi ad un personale che pur ridotto ai minimi termini ha dato un contributo eccezionale in questa cavalcata.
Quali le criticità maggiori che avete dovuto affrontare?
Mi viene da sorridere, il covid per le "Case Popolari" più che una criticità è stato un vero uragano, si immagini le difficoltà per gli inquilini e per i nostri tecnici. E' stato difficile per noi andare da loro e viceversa. L'Ater ha bisogno di un rapporto diretto, fisico con l'utenza e con i problemi di cantiere, bisogna esserci, il lavoro a distanza non è proprio nelle corde del nostro agire. Per il resto per paradosso la criticità ce la siamo creata intercettando risorse per circa 70 milioni di euro, soldi che neanche in 10 anni erano arrivati.
Far sparire lo scheletro dell'Icos e riqualificare un'area della città. Era lo spirito del progetto ‘A Gonfie vele', come si sta procedendo? C'è il rischio che quest'opera si areni come molte altre di questa città?
E' stato ripubblicato il bando proprio in questi giorni e ho fiducia di avere operatori interessati, perché anche nella prima gara andata deserta per l'effetto combinato dei tempi stretti e per l'enorme incremento dei costi (ora temperato con l'ottenimento di altre risorse grazie al Decreto Aiuti) ci sono stati un buon numero di visite sui luoghi per formulare un'offerta. Poi, se nella sua domanda c'è una punta di malizia nei confronti di parte della politica cittadina credo di poterle dire che di fronte a questa opportunità unica e storica per Latina sarebbe un comportamento irresponsabile ed autolesionista ostacolare questo progetto.
Un altro tassello importante è quello del recupero del quartiere Nicolosi, cosa è stato fatto e come si deve procedere in futuro per questa parte di città?
La rinascita del quartiere Nicolosi è un'operazione più complessa, per le opere edili siamo agli sgoccioli, due dei quattro progetti hanno terminato l'iter della gara e per gli altri due manca pochissimo, ma l'intervento decisivo deve essere volto ad una Rigenerazione Sociale che attraverso una presenza di universitari nel quartiere. Ci si è lavorato attraverso la possibilità di alloggi, di servizi come aule studio e di tutto quello che serve per rendere agevole la vita dei fuori sede. Adesso tocca a chi mi sostituirà condividere la visione e concludere quanto impostato. Il Nicolosi è a parole nel cuore di tutti, ma è il momento di vedere concretamente chi gli vuol bene.
Nel Comune di Latina sono migliaia i nuclei familiari in attesa di assegnazione di un alloggio. Il Comune di Latina è dal 2020 che non riunisce lacommissione per la valutazione delle graduatorie, come ci si muove in questi casi?
Mi sono mosso sollecitando il superamento del vecchio regolamento per le assegnazioni e finalmente il commissario ha approvato gli atti, ora la commissione è nella totale competenza del Comune. In questi anni alcuni alloggi li abbiamo resi, penso a quelli recuperati da occupazioni abusive e ristrutturati (circa 120 in tutta la provincia e di questi oltre 40 solo sul capoluogo), spetta al Comune assegnarli.
E i progetti in corso in tutta la provincia quali sono?
Ci sono progetti significativi in provincia di Latina da riprendere e portare avanti, penso all'intervento da 7 milioni di euro a Terracina a Via Leopardi, altri 5 ad Aprilia per il miglioramento complessivo di alcuni stabili. Altri interventi importanti, se ci saranno proroghe nelle tempistiche del 110%, saranno nei comuni di Cisterna, Norma, Sezze, Latina, Fondi, Formia.
Una domanda da osservatore delle dinamiche di questa città: ritiene che la città saprà sfruttare l'opportunità dei fondi del Pnrr?
Rispondo per l'Ater: abbiamo intercettato cifre enormi ma proprio in questi giorni stiamo aprendo cantieri in tutta la provincia. Lo stato degli iter del comune capoluogo non li conosco quindi non posso dare giudizi di merito e conosco pure poco le proposte in campo ed a quale visione complessiva rispondono però so invece molto bene che la scadenza dell'Europa è a Marzo 2026 e corrisponde quindi a tempi mozzafiato. Speriamo bene.
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