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Il caso

«Piano arenili da rivedere», il Comune incontra gli operatori sul Pua

Chioschi, dimensioni dei lidi, punti di ormeggio, spiagge libere: il confronto con gli assessori

«Piano arenili da rivedere», il Comune incontra gli operatori sul Pua

Il problema dell'erosione, il bisogno di aumentare gli stabilimenti per destagionalizzare i lidi nel periodo invernale, la mancanza di ricettività alberghiera e la voglia di investire in un lungomare sostenibile, il problema dei punti di ormeggio mancanti in una costa strozzata tra il Mascarello e Rio Martino inutilizzabili, le legittime aspirazioni di chi vuole vivere la spiaggia libera e di chi sostiene i diritti delle persone con disabilità. C'è questo ed altro nelle aspirazioni di chi investe sul mare da decenni e ieri è stato ancora una volta ribadito nell'incontro promosso dagli assessori alla pianificazione e sviluppo del territorio Annalisa Muzio e al demanio marittimo e sviluppo della marina Gianluca Di Cocco. L'incontro aveva la finalità di incontrare i promotori delle osservazioni e dei suggerimenti pervenuti nell'ambito della procedura di valutazione ambientale strategica del piano di utilizzazione arenili, per esprimere la volontà politica di capire meglio e accogliere le proposte degli operatori inclusi in un processo trasparente e partecipato. All'incontro erano presenti il dirigente al Suap e Sue Stefano Gargano, il funzionario Emanuele Spagni, e il tecnico redattore del piano Cristoforo Pacella. Innanzittutto è da chiarire a che punto siamo: dopo che il Comune aveva adottato preliminarmente il Pua nel 2020 e poi lo aveva riadottato il 28 dicembre 2022 con la nuova delibera aggiuntiva della valutazione ambientale strategica (Vas), l'amministrazione aveva pubblicato a marzo scorso l'avviso pubblico di avvio della consultazione per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica con le osservazioni depositate dai portatori di interesse ai quali il Comune dovrà controdedurre.

E proprio di queste osservazioni si è parlato ieri. «Viviamo il mare da sempre e vogliamo utilizzare tutte le opportunità che ci dà la legge per dare servizi non solo ai balneari, ma a tutta la città» - ha spiegato l'assessore Di Cocco invitando a non pensare al passato ma a ragionare in chiave futura. «Gli operatori che hanno presentato le osservazioni ci daranno spunti utili per capire ciò che dobbiamo modificare nei limiti di ciò che le norme consentono». Tanti gli interventi da parte di operatori e associazioni che hanno presentato le osservazioni al Pua, c'è chi come Maurizio Scalia in rappresentanza dell'associazione Noi e il Mascarello ha parlato dell'assenza di punti di approdo e ha rivendicato la necessità della realizzazione di strutture idonee per "scarrellare" le imbarcazioni a mare. Ci sono stati operatori, rappresentanti dal consulente Vincenzo Borrelli che hanno messo in evidenza i limiti di una regolamentazione carente, generica scollegata dalle disposizioni del Pua che era stato approvato e che non contiene salvaguardia delle strutture esistenti e non è in grado di soddisfare le prescrizioni di settore e di garantire lo sviluppo turistico balneare del territorio. Tra i punti contestati sia da Borrelli che da altri la mancanza di una visione d'insieme. Il Pua avrebbe dovuto muovere la sua programmazione dalle disposizioni regionali vigenti e soprattutto dal Piano Regionale di Utilizzazione delle aree del demanio marittimo (PUAR). Il Comune di Latina - disponeva di un P.U.A. già approvato, ma la nuova pianificazione non ne ha tenuto conto ed è intervenuta con una riduzione del fronte mare da concessionare, in presenza di una domanda di strutture balneari di gran lunga superiore all'offerta.

«Altra cosa che manca è il coordinamento tra i chioschi e le previsioni delle spiagge e del servizio a mare - ha spiegato Borrelli - collegare i chioschi sulla strada con spiagge libere con servizi è necessario per dare tutela ed economia, si deve fare normativa aderente alla realtà e gli operatori messi in condizione di poter seguire norme certe». Tra le esperienze positive quella del responsabile di Cometa service che ha parlato della necessità di investire su soluzioni ecosostenibili anche sul litorale portando la propria esperienza di stabilimento ecocompatibile e autonomo sotto l'aspetto di approvvigionamento energetico, acque e rifiuti nell'ambito di un ciclo produttivo circolare. L'assessore Muzio ha invece sottolineato l'importanza di un discorso complessivo sulla costa che tenga conto del fatto che la tutela della costa ha una dimensione necessariamente provinciale. «L'erosione non è solo un problema nostro - ha detto Muzio - Latina deve essere capofila della battaglia per combatte l'erosione e per il ripascimento, l'auspicio è fare e produrre per dare risposte ai cittadini, siamo insieme a voi per collaborare e decidere».

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