Il fatto
02.08.2023 - 13:29
"Nelle spiagge libere il servizio di salvataggio è a carico del Comune di competenza". Questo il punto principale del regolamento regionale da cui partire per avere un quadro preciso della situazione che si sta registrando a Terracina dall'inizio della stagione estiva. Città che, va ricordato, è stata insignita dalla FEE Italia con la "Bandiera blu" per il nono anno consecutivo e che, evidentemente, non sta ottemperando al servizio di salvataggio, e primo soccorso, previsti dal prestigioso riconoscimento nei tratti di balneazione di competenza dell'ente. Sotto l'ombra del Tempio di Giove, infatti, alcuni tratti importanti del lungomare Circe di competenza comunale sono ancora oggi scoperti di assistenza bagnanti, servizi igienici, docce e camminamenti. «Abbiamo più volte sollevato il problema nei mesi scorsi senza ottenere alcun riscontro dall'Amministrazione comunale - spiega Felice Enrico Di Spigno, presidente locale del Sindacato Italiano Balneari -. Adesso, che siamo all'inizio di agosto, risultano ancora privi di postazioni e di bagnini per il salvataggio circa 600 metri complessivi di spiagge libere che il Comune non è riuscito a dare in convezione. E stiamo parlando dei seguenti tratti: ex White Beach (quello più lungo all'altezza del piazzale Aldo Moro, ndr), ex Rotonda (via del Piegarello) ed ex Macaluca (settima traversa). Oltretutto - sottolinea Di Spigno -, in questi tratti di arenile non è nemmeno garantita la copertura di primo soccorso e cardioprotezione vista l'assenza di defibrillatori».
C'è anche un altro aspetto che il presidente locale del SIB ci tiene a rimarcare: «Fino ad oggi - osserva -, i tratti in questione sono stati coperti dai bagnini degli stabilimenti balneari limitrofi con un aggravio di lavoro e responsabilità. I nostri ragazzi hanno dovuto pensare ad assistere i bagnanti in caso di punture di insetti e tracine, di lievi malori ma, soprattutto, in occasione delle due importanti mareggiate che si sono verificate da giugno ad oggi. E mare molto mosso è previsto anche nei prossimi giorni».
Poi Di Spigno si rivolge direttamente a tutte le istituzioni e gli uffici competenti: «Il nostro augurio è che si provveda con estrema urgenza a mettere in sicurezza questi tratti di spiaggia libera anche, in estrema ratio, con l'ausilio della Protezione civile. Aggiungiamo che gli operatori degli stabilimenti adiacenti sono stanchi di dover assicurare bagni e docce ai fruitori delle spiagge libere perché questo crea disagi alle rispettive clientele. In conclusione - avverte Di Spigno -, è bene ricordare che nessun eventuale cartello di avviso posizionato in spiaggia potrà rimediare a eventuali episodi incresciosi, se non addirittura estremi, che si dovessero verificare. In quel caso sarà l'ente, visto che sta prestando il fianco a rischi elevati, a doverne rispondere».
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