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Migranti, l'accoglienza al tempo del boom di nuovi sbarchi

La moltiplicazione degli arrivi nel 2023 vista dalla provincia che già aveva una vasta rete di Cas

Migranti, l'accoglienza al tempo del boom di nuovi sbarchi

Ormai è chiaro che gli sbarchi di migranti nel 2023 potrebbero raggiungere le centomila unità, sono stati infatti 89mila nei primi sette mesi di quest'anno e la situazione di oggettiva nuova emergenza si sta riflettendo anche sulla provincia di Latina, dove nelle ultime settimane si stanno cercando soluzioni abitative attraverso soggetti già aggiudicatari dei bandi per la gestione dei centri di accoglienza. Dopo le prime segnalazioni sulla cooperativa Karibù, quindi prima dell'inchiesta della Procura dello scorso autunno, la Prefettura di Latina aveva rafforzato le procedure di controllo nella gestione dei Cas e ciò sta consentendo un coordinamento più fluido nella sistemazione dei nuovi flussi, di fatto moltiplicatisi insieme agli sbarchi. Per il momento non sono previste allocazioni in grandi spazi ma in unità abitative piccole, anche per consentire l'erogazione dei servizi e una maggiore integrazione.

Particolare attenzione viene prestata per i minori non accompagnati. In provincia di Latina sono attivi cinque centri di accoglienza per minori che arrivano in Italia senza alcun parente o genitore. Di fatto vengono presi in carico dai sindaci, che attraverso i servizi sociali li inseriscono nei centri per under 18. In questo momento quasi tutti i centri per minori sono al completo, tanto più che è prevista l'accoglienza anche di ragazzi che vengono inizialmente mandati in altre regioni o province, che, però, non hanno più posti disponibili per effettuare l'accoglienza specifica prevista dalla legge per i minori di 18 anni.

Fino allo scorso mese di aprile il trend degli arrivi, e dunque delle presenze nei Cas, era parificabile agli altri anni, ma a partire dal mese di maggio c'è stato un aumento notevolissimo di arrivi nei porti, soprattutto in Sicilia dove i centri di prima accoglienza devono, di fatto, essere svuotati quasi ogni giorno per fare posto ai nuovi arrivi. Lo smistamento nelle province avviene sulla base delle disponibilità già esistenti, in forma proporzionale. La provincia di Latina era già tra quelle che avevano un sistema di accoglienza ampio e infatti a questo proposito sono molte le città, tra cui lo stesso capoluogo, ma anche Sezze e Cisterna, che hanno rinnovato l'adesione ai progetti di accoglienza finanziati dall'Unione Europea nell'ambito dei programmi di coesione sociale e integrazione.

Può bastare? L'esistenza di un sistema consolidato di collaborazione tra Prefettura, Comuni e soggetti affidatari del servizio è una buona base di partenza. Tuttavia i numeri di questa estate spingono verso un inevitabile potenziamento del servizio, come stanno peraltro chiedendo molte amministrazioni comunali, anche se non direttamente coinvolte nell'accoglienza dei migranti maggiorenni. Per i nuovi arrivati, come si sa, si apre lo screening per il riconoscimento del diritto di asilo per coloro che ne fanno richiesta e, all'esito della procedura, si potrà capire se avranno diritto a restare.

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