«Non è più sopportabile che il tema della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro sia affrontato dalle aziende come un costo da abbattere: noi rivendichiamo invece investimenti a tutela della vita delle persone». A dichiaralo in una nota è la sigla sindacale Fiom Cgil, il giorno dopo l'incidente sul lavoro accaduto nello stabilimento della Findus con un operaio (di una ditta esterna) di 50 anni rimasto ustionato da un'ondata di vapore e ricoverato nel reparto ustionati del Sant'Eugenio: «Nelle scorse ore si è consumato l'ennesimo infortunio grave sul lavoro all'interno della Findus a danno di un lavoratore impiegato nella ditta di manutenzione Stim in appalto.

Proprio rispetto a questo tema è necessario arrivare alla definizione di un codice degli appalti per impedire il massimo ribasso e la logica della semplificazione che interviene sul costo del lavoro smantellando regole e diritti, fino ad arrivare all'esclusione dalle gare di appalto di tutte quelle aziende appaltanti che non rispettano le norme di sicurezza. L'Italia è l'unico paese in Europa che non ha mai avuto una strategia rispetto alla Salute e alla Sicurezza».

La mancanza di un regolamento stringente e rigido lascia incalzano dal sindacato ad un vuoto normativo non più accettabile: «Per far questo – continua la nota della sigla - è necessario un coordinamento tra tutte le forze in campo, gli enti preposti e le parti sociali a sostegno, è necessario che il sistema istituzionale della salute e sicurezza sul lavoro sia potenziato nel suo complesso, anche prevedendo l'applicazione integrale e senza eccezioni da parte delle Regioni dell'articolo 13, cioè l'utilizzo dei proventi delle sanzioni per un'efficace azione di prevenzione», ma anche «vigilanza sui luoghi di lavoro attraverso una più chiara attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni» e ancora «servono stanziamenti di risorse mirati e di livello sufficiente: non è accettabile non avere ispezioni e non garantire efficaci controlli per la carenza di personale nei diversi enti che ne sono deputati».

Infine la nota conclude con una richiesta: «E' necessario affermare e realizzare l'esigibilità del diritto alla formazione sulla salute e sicurezza per tutti i lavoratori e le lavoratrici, superando i comportamenti elusivi delle azioni che sono la causa di molti infortuni sul lavoro e di molte malattie professionali e anche, finalmente, il noto fenomeno degli accadimenti nefasti nelle prime ore di lavoro dopo l'assunzione; quest'ultimo fenomeno è infatti il segno evidente della poca conoscenza da parte delle persone dei rischi potenziali e delle relative procedure di sicurezza, in un paese dove il lavoro nero e grigio continua a rappresentare una realtà purtroppo importante e diffusa».