Alla Rida Ambiente di Aprilia l'attività è ripresa più o meno regolarmente dopo lo stop obbligato delle scorse settimane. L'azienda, che gestisce un impianto di trattamento meccanico e biologico, prima di riaprire, ha chiesto ai comuni di effettuare un'analisi merceologica sul rifiuto che viene conferito alla Rida. Per legge la percentuale di organico per conferire presso gli impianti TM deve essere inferiore al 15%. «L'assurdità è che per comuni che avevano il 30% di rifiuto organico, ci siamo visti presentare analisi con il 5% di organico a distanza di una settimana. Qualcuno si vuole a fare una domanda?», spiega il Ceo Fabio Altissimi. Rida ha riaperto solo a quei comuni che hanno presentato delle analisi certificate e non, diciamo, "fai da te". «I conferimenti sono stati riattivati per tutti i comuni che hanno regolarmente provveduto ad inviare le analisi merceologiche aggiornate e rilasciate da laboratorio accreditato» aggiunge il patron di Rida Fabio Altissimi.

Tra questi comuni ci sono «Roma, che è stato il primo a inviare i dati e Latina». Altri, come Aprilia, stanno conferendo in altre aziende, che però fanno un trattamento meccanico e non biologico. Per tornare da Rida sarà necessario dotarsi del certificato, che dovrà essere rilasciato da laboratori certificati. Una prassi che dovrebbe essere interesse degli stessi produttori del rifiuto, in questo caso i comuni, che rischiano invece di far giungere al trattamento e poi in discarica, del rifiuto non conforme. «Alcuni comuni ci hanno mandato dei certificati non conformi e dunque non accogliamo i loro rifiuti» spiega Altissimi. Il numero uno della Rida Ambiente aggiunge: «I controlli sono doverosi per certificare la qualità del rifiuto, se corrisponde ai codici previsti, la sua purezza in termini di differenziazione eccetera. Questi controlli in realtà dovrebbe effettuarli l'Arpa, la quale però si adopera solo se inviata dalla Regione Lazio. O le procure, per vedere se tutto è a norma nel settore dei rifiuti». La Regione Lazio, però, a fare controlli non sembra interessata, secondo Altissimi. «Pensi che non ci hanno concesso l'autorizzazione alla trasferenza dei rifiuti quando abbiamo dovuto chiudere per l'incendio. In sostanza avevamo chiesto di poter continuare a ricevere i rifiuti dei comuni, ma di poterli portare poi noi ad altri impianti certificati, in modo tale da limitare i disagi per i cittadini. Sa quanto c'ha messo la Regione a rispondere e a darci questa autorizzazione? Sette giorni. Quando ormai avevamo riaperto».

La questione merceologica, poi, potrebbe svelare un aspetto della raccolta differenziata che gli addetti ai lavori conoscono bene, ma che ai più sfugge. Le percentuali di differenziata nei comuni sono davvero così alte come dichiarato? Altissimi risponde così: «In Trentino Alto Adige ci hanno messo più di 20 anni per arrivare all'80% di differenziata. In questa provincia, nel 2014, la raccolta era pari al 4-5%. Oggi molti dichiarano tra il 65 e il 70 per cento, se non di più...».
L'emergenza esplosa dopo l'incendio alla Rida ha riacceso i riflettori sulla necessità impiantistica in provincia di Latina. Ma su questo Altissimi ha una visione chiara. «Gli impianti del ciclo dei rifiuti può farli il pubblico o il privato. In questi anni la politica ha scelto cosa fare? Io da parte mia, che sono imprenditore, ho presentato 5 progetti tra Aprilia e Latina per discariche, termovalorizzatore, impianti no waste. Su uno sono in attesa da un anno della conferenza dei servizi, un altro, un no waste, ha 19 pareri favorevoli ma ancora nessuna autorizzazione, è passato un anno e mezzo. Un altro è stato bloccato». Come dire, se poi la politica si lamenta dei rifiuti in strada, qualche domanda dovrebbe farsela. Il patron di Rida conclude: «La classe politica è stata eloquente in questi giorni. Il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli, con le strade invase dai rifiuti, s'è limitato a parlare dell'Egato, come se questo fosse la soluzione a tutto. Stefanelli e l'ex sindaco di Aprilia puntavano molto su questi Ato, ma non hanno fatto molto per risolvere i problemi del settore rifiuti. In questi giorni un solo sindaco ha compreso la gravità della situazione e mi ha chiamato per capire meglio e cercare soluzioni. E' stata il sindaco di Latina Matilde Celentano. Dagli altri, silenzio».