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«Mi è sembrato un miracolo». Prime dichiarazioni del commissario Macioce

Il commissario di Governo si occuperà del restyling del carcere

«Mi è sembrato un miracolo». Prime dichiarazioni del commissario Macioce

Il primo passo da commissario per il restyling del carcere di Ventotene del generale Giovanni Macioce è stato un incontro la giunta comunale e il sindaco dell'isola. Inizia così una gestione preceduta da polemiche per via dell'indagine della Procura di cassino in cui Macioce è coinvolto per la compravendita di una casa passata per deposito. «Inaspettatamente sono stato chiamato dal Governo per ricoprire un incarico che mai avrei pensato mi venisse offerto. - dice oggi il generale in una nota - Mi venne chiesto di assumere l'incarico di Commissario Straordinario di Governo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell'ex carcere borbonico situato sull'isola di Santo Stefano. Stranamente la telefonata mi giunse mentre ero in pellegrinaggio al Santuario della Santa Casa di Loreto e fu proprio questa coincidenza, che reputai significativa, ad aiutarmi a superare l'iniziale disorientamento e ad accettare di slancio l'incarico che, da subito, appariva sfidante ma, al tempo stesso, entusiasmante». Dunque una sorta di miracolo cattolico, così lo definisce lo stesso Macioce che aggiunge anche: «mi sono reso conto che subentravo al timone di una barca già in navigazione e che, come tale, non avrebbe tollerato tempi morti così, sin dal giorno successivo alla designazione, mi sono dedicato a tale incarico con tutta la mia energia ed entusiasmo, anche prima che si concludesse formalmente l'iter della mia nomina. Non c'era tempo da perdere. I lavori per la messa in sicurezza della magnifica e pericolante infrastruttura del Panocticon, purtroppo abbandonata per mezzo secolo, sono ancora in corso e si concluderanno nel 2024. Al termine di tali lavori inizierà la fase principale del restauro e rifunzionalizzazione dell'ex carcere, delle aree e degli edifici circostanti. Ciò che, come da programma, nascerà su Santo Stefano, trasformerà radicalmente questo che fu un luogo di pena estrema, tanto che Luigi Settembrini arrivò a definirlo "una tomba dove sono sepolti più di ottocento uomini vivi". Esso sarà interamente fruibile dal pubblico e diventerà un luogo di studi nazionali ed europei.

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