Il caso
11.10.2023 - 18:00
Una lunga battaglia legale per ottenere la sospensione del finanziamento durante la pandemia. Quella che all'epoca il governo aveva presentato come una boccata di ossigeno sulle economie delle famiglie italiane, parliamo del decreto "Cura Italia", ha avuto per molti l'effetto boomerang a causa delle tante controversie con gli istituti di credito. E' il caso di un cittadino di Cisterna, assistito dall'avvocato Antonio Formiconi, iniziato a metà 2020 quando l'uomo aveva formulato la richiesta di sospensione delle rate in seguito all'impatto della pandemia di Covid-19, come previsto dal Decreto varato dal governo. Tuttavia, nonostante le ripetute comunicazioni e un tentativo di mediazione, l'Istituto di Credito non aveva accolto le richieste del correntista. Questo ha portato il signore a rivolgersi al Tribunale Civile di Latina per ottenere la sospensione delle rate di finanziamento e la cancellazione del suo nominativo dalla Centrale Rischi, richiedendo anche un risarcimento per i danni subiti. Dopo una serie di udienze e l'ammissione dei mezzi istruttori, la causa si è protratta per circa tre anni. Durante il processo, il correntista ha presentato una proposta di saldo e stralcio all'Istituto di Credito, richiedendo la cancellazione dalla Centrale Rischi. Alla fine l'Istituto di Credito ha accettato l'istanza del correntista, mettendo così la parola fine alla causa legale. Questo risultato ha portato alla chiusura delle rate di finanziamento e alla cancellazione del nominativo del cliente dai registri di credito. Nel caso di Cisterna la situazione si è conclusa nel migliore dei modi, ma non è stato così per tutti. In Italia infatti ci sono stati molti altri casi simili, accaduti nel periodo della pandemia, con le rate mai sospese e il decreto mai attivato.
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