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Giudiziaria

Fassa Bortolo il Tar sospende l'autorizzazione

A seguito del ricorso del Comune di cori il presidente della quinta Sezione concede la misura cautelare urgente

Fassa Bortolo il Tar sospende  l'autorizzazione

Per due settimane l'autorizzazione integrata per l'ampliamento della Fassa Bortolo sarà sospesa. E' quanto ha deciso il presidente della quinta Sezione del Tribunale amministrativo del Lazio di Roma che ha concesso un decreto cautelare urgente nell'ambito del ricorso presentato dal Comune di Cori con l'intervento "ad adiuvandum" del Comitato Residenti Colleferro.
Nelle scorse settimane infatti, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro de Lillis aveva deciso di presentare ricorso per chiedere l'annullamento di Paur, Aia e Via.
In forza in particolare del Paur - Provvedimento autorizzativo unico regionale, la Fassa sembra essere in procinto di avviare i primi interventi per dotare il sito di produzione che si trova sul territorio comunale di Artena, ma al confine con Cori e Giulianello - in particolare a un chilometri circa dal lago di Giulianello - di due nuovi forni che permetteranno un considerevole aumento della produzione. Da qui - si legge nel decreto firmato dal giudice Leonardo Spagnoletti - la necessità di un approfondimento in merito alle «censure dedotte» già durante la prima udienza, quella in camera di consiglio, già fissata per il 25 ottobre 2023 in cui si dovrebbe esaminare la richiesta di una ordinanza di sospensione degli atti impugnati fino alla trattazione nel merito della vicenda, e allo stesso tempo ritenuto anche necessario «che alla medesima - udienza ndr - si pervenga re adhuc integra cioè con la questione non ancora compromessa da ulteriori interventi, lo stesso presidente ha ritenuto ci fossero gli estremi e gli elementi necessari per concedere in via urgente, un decreto monocratico di sospensione. Gli effetti sono gli stessi dell'ordinanza sospensiva, cambia naturalmente il valore temporale, molto limitato, fino al prossimo 25 ottobre.
«Ci fa naturalmente piacere la decisione presa dal presidente della Sezione del Tar - ha commentato ieri con cauto ottimismo il sindaco de Lillis - da qui a gridare alla vittoria però ce ne passa. Il decreto sospende gli atti per due settimane, la vera partita si giocherà poi nel merito. Noi riteniamo che l'ampliamento dell produzione possa avere impatti e conseguenze molto pesanti per il territorio».
Questi timori sono stati messi nero su bianco proprio negli atti con cui si dava mandato agli uffici comunali di predisporre il ricorso: la causa al Tar è stata infatti dettata dalla necessità di tutelare le «produzioni di alta qualità di olio vino e anche biologiche» e soprattutto anche dal timore che l'aumento di produzione possa comportare «enormi criticità ambientali per le attività produttive e la salute dei cittadini del Comune di Cori come ad esempio: aumento dell'inquinamento ambientale con conseguente ripercussione sulla salute pubblica; compromissione di tutta l'area comunale e d'intorni destinata alla produzione dei prodotti agricoli locali mettendone a rischio la qualità degli stessi; congestionamento del traffico per le strade di transito di Cori e Giulianello scaturendo in maggior inquinamento oltre all'aggravarsi della gestione in relativa manutenzione delle vie di comunicazione».
Ora si attende la prima udienza fissata al 25 ottobre.

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