La visita
19.12.2023 - 18:00
«Un'emozione e un orgoglio per noi aver ricevuto la Garante... un segnale forte da parte delle istituzioni». Massimo Montebove e la moglie, da cinque anni, attendono di sapere chi e se pagherà per l'incidente che vede la loro figlioletta Lavinia, costretta su un letto in stato semivegetativo. Oltre cinque anni di udienze, rinvii, accuse cancellate, richieste e proposte oscene come quella di 1 euro di risarcimento offerto da una delle due imputate, quella che era accusata di aver di fatto abbandonato la piccola a soli 16 mesi nel cortile dell'asilo di Velletri dove una mamma, in fase di manovra l'ha travolta. Il processo, finalmente, è alle battute finali e il Pm ha chiesto la condanna a 2 anni per la titolare dell'asilo nido e un anno per la donna al volante dell'auto.
E il segnale delle istituzioni, nelle scorse ore è arrivato dalla Garante dell'Infanzia e Adolescenza del Lazio Monica Sansoni che si è recata a far visita a Lavinia e alla sua famiglia.
La Garante ha chiesto informazioni sul processo e ha voluto sapere tutto dell'assistenza sanitaria per la piccola di cui la Regione copre la metà delle ore - riporta l'agenzia Dire che ha seguito in esclusiva questa visita. Lavinia infatti, da quell'agosto del 2018, ha bisogno di un infermiere h24. Massimo e Lara sono apparsi e si sono detti felici ed emozionati per questa visita che testimonia «la vicinanza delle Istituzioni» in un pomeriggio speciale che «non dimenticheremo».
La stessa Garante ai microfoni dell'agenzia di stampa ha voluto sottolineare la propria volontà di arrivare ad «Un approfondimento sulla vicenda giudiziaria» e la volontà di conoscere e di essere vicina «alla piccola Lavinia, a mamma Lara e a papà Massimo».
Lavinia avrebbe gattonato a soli 16 mesi, fino al piazzale mentre la maestra avrebbe dovuto prestare attenzione ad un altro bambino che aveva necessità di andare al bagno. Non si sarebbe accorta di nulla se non alle urla della donna che al volante dell'auto si è accorta di aver urtato e travolto qualcosa, quel qualcosa era Lavinia. Le due donne hanno così preso la piccola e sono corse al pronto soccorso. La maestra, nelle ultime udienze, aveva anche avanzato la richiesta della messa alla prova, una soluzione che avrebbe chiuso il processo portandola a lavorare per la comunità.
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