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Il fatto

Inps, un patrimonio inutilizzato

Solo nel capoluogo l’ente di previdenza conta 414 immobili: 227 sono liberi e non producono reddito, altri 77 sono occupati abusivamente. Affidati appena 101 locali

Inps, un patrimonio inutilizzato

Nel Comune di Latina l’ente di previdenza sociale Inps possiede un patrimonio immobiliare importante, ma non lo sfrutta, facendo registrare nel capoluogo statistiche peggiori della media italiana. Un peccato, anzi uno spreco visto che la sproporzione crescente tra occupati e pensionati in Italia mette a rischio la tenuta dei conti. Al contrario di quello che si possa pensare, tuttavia, il problema riguarda solo in minima parte il fenomeno delle occupazioni abusive, visto che oltre la metà dei possedimenti, tra abitazioni, uffici, negozi, box auto e un paio di terreni, restano inutilizzati, mai più affidati dopo il mancato rinnovo dei vecchi contratti. Senza dimenticare che l’emergenza casa coinvolge sempre più famiglie e gli appartamenti sfitti dell’Inps potrebbero coprire una parte del fabbisogno di alloggi a costi calmierati.

La condizione di degrado e pericolo provocata dallo stato di inutilizzo, e parziale occupazione, degli uffici del condominio Colosseo Ovest, riflette solo in parte un problema ben più complesso e radicato nella gestione dell’Insp. I dati parlano chiaro, il 52% degli immobili che compongono il patrimonio italiano dell’ente di previdenza sociale sono liberi, ovvero inutilizzati, ma nel territorio comunale di Latina la situazione è persino peggiore, visto che rasenta quota 55% senza escludere nessuna tipologia catastale: una statistica che peggiora, arrivando al 73% di locali improduttivi, se si aggiungono anche i locali occupati abusivamente.

Numeri alla mano, stando al censimento relativo all’anno 2023, nel solo comune capoluogo, Inps possiede 414 unità immobiliari delle quali 159 sono abitazioni, 111 box o posti auto, 60 cantine o soffitte, 21 negozi, due grandi terreni agricoli, tre magazzini e otto di tipologia varia o non definita. In questo variegato patrimonio, si contano 227 immobili non utilizzati, alcuni del tutto abbandonati, mentre altri 77 vengono occupati abusivamente, 101 sono utilizzati in locazione o affitto e quattro vengono utilizzati direttamente dall’ente, come la sede di via Cesare Battisti. Negli elenchi dell’Inps si contano anche cinque immobili per i quali non è specificato l’impiego. In soldoni, meno di un quarto del patrimonio produce reddito: dei 101 immobili affidati a privati, l’ente rende pubblici i dati relativi ai canoni di locazione solo per una sessantina di questi, che nel 2023 hanno prodotto un ipotetico ricavo complessivo, se tutti i locatari hanno onorato i pagamenti, di 245.928 euro. A questi vanno aggiunti i canoni che alcuni degli abusivi versano spontaneamente, ma probabilmente sono una quota minoritaria del totale. Nel complesso resta obiettivamente una somma bassa rispetto al potenziale che l’intero patrimonio potrebbe esprimere.
Nel novero dei possedimenti si contano molti immobili inutilizzati proprio nel condominio Colosseo Ovest, dove una parte degli appartamenti residenziali è stata riscattata dai vecchi locatari.

Del mega complesso di viale Bruxelles sono rimasti, nel patrimonio dell’Inps, 76 immobili, dei quali 41 sono inutilizzati, 28 occupati e 7 affidati in locazione. Sul totale, buona parte sono uffici, box o posti auto e qualche negozio. A rappresentare un problema sono le occupazioni abusive negli ex uffici, perché sono utilizzati come rifugi di fortuna da stranieri che utilizzano allacci abusivi alla rete e bombole del gas impiegate senza impianti di sicurezza. Ma al Colosseo non mancano gli appartamenti residenziali ancora di proprietà dell’Inps, in tutto 22, dei quali solo quattro sono affittati, perché altrettanti sono inutilizzati, mentre 14 sono occupati.

Di immobili non utilizzati oppure occupati abusivamente ce ne sono molti in via Terracina e via Gaeta, nel quartiere R6 Isonzo, ma anche in via Cherubini, via Carissimi e viale Paganini nel quartiere Q4 Nuova Latina e in viale Nervi. Come se non bastasse, numerosi immobili sfitti si contano anche nel quartier generale dell’Inps, ovvero nel quadrilatero tra via Eroi del Lavoro e via Saffi, nello stesso complesso dove si trovano gli uffici della sede provinciale. Si contano poi due grandi appezzamenti agricoli non utilizzati nella zona di via Vergini Nuove, rispettivamente di oltre 18 e 6 ettari. Come nel resto del Paese, il patrimonio è composto dagli investimenti realizzati direttamente dall’Inps, ma anche da quelli “ereditati” in un secondo momento inglobando gli altri enti di previdenza soppressi. Ne deriva una gestione mista dell’intero compendio, una parte affidata a una società esterna, il restante gestito direttamente a livello nazionale o regionale dall’ente stesso. In ogni caso, il mancato sfruttamento del patrimonio non aiuta la previdenza sociale a sostenere la spesa pensionistica. L’ennesimo paradosso in una nazione che non sfrutta le proprie risorse nella stessa maniera con cui spende.

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