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Sindacale

Latina Pharma, la protesta dei sindacati: “Basta rinvii, servono investimenti e certezze”

Duro affondo di Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL: “I lavoratori hanno fatto la loro parte, ora tocca all’azienda e alle istituzioni”

Flash mob di Fratelli d'Italia Latina davanti alla Corden Pharma

La vertenza Latina Pharma (ex Corden Pharma) torna sotto i riflettori, con un nuovo appello dei sindacati territoriali che chiedono impegni concreti e trasparenza immediata da parte della nuova proprietà. Dopo anni di sacrifici, l’uscita dell’azienda dal concordato preventivo è stata possibile — secondo quanto dichiarano Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL di Latina — esclusivamente grazie all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori e alla determinazione delle rappresentanze sindacali.

Il passaggio di proprietà al gruppo indiano Extrovis/Kavis Pharma Holding, tra il 2023 e il 2024, aveva suscitato speranze di rilancio, in particolare per i settori oncologici e antibiotici, ma a oggi – denunciano i sindacati – quelle promesse non si sono ancora tradotte in realtà.

“Abbiamo sostenuto l’uscita dal concordato con il contributo attivo delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno dato tutto per salvare lo stabilimento” – affermano i segretari provinciali Antonio Parente (Filctem CGIL), Elisa Bandini (Femca CISL) e Luigi Cavallo (Uiltec UIL).
“Ora è tempo che la proprietà faccia la sua parte: vogliamo trasparenza, tempi certi e rispetto degli impegni”. 


Promesse mancate e lavoratori nel limbo

Nonostante l’impegno dei dipendenti, nessuna nuova linea produttiva è stata attivata, non esiste ancora un piano industriale credibile e circa 40-50 posti di lavoro restano sospesi in un clima di incertezza e frustrazione.

“È inaccettabile che si continui a rinviare ogni decisione mentre i lavoratori restano ostaggio dell’incertezza”, attaccano i sindacati.
“Le promesse vanno rispettate. Servono risposte, non slogan. Non possiamo più accettare un atteggiamento attendista: Extrovis presenti subito un cronoprogramma dettagliato.
Chiediamo che la Regione e il Governo vigilino davvero, non solo a parole”.


Le richieste: piano industriale e tavolo ministeriale

Le organizzazioni sindacali elencano in maniera puntuale le quattro richieste principali rivolte all’azienda e alle istituzioni:

  1. Presentazione immediata di un piano industriale serio, vincolante e verificabile, con date, investimenti e volumi di produzione definiti.

  2. Attivazione urgente di un tavolo permanente di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Lavoro, con il coinvolgimento diretto del governo.

  3. Garanzia piena della continuità occupazionale, fino all’effettiva partenza delle nuove produzioni.

  4. Avvio immediato delle linee oncologiche e antibiotiche, come previsto dagli accordi pregressi.


“Non ci saranno più sconti”

Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL ribadiscono la propria determinazione a sostenere i lavoratori, insieme alla RSU aziendale, ma lanciano un monito chiaro: “Non ci saranno più sconti per nessuno”.

“Serve un cambio di passo – concludono –: l’industria chimico-farmaceutica è strategica per il territorio e Latina Pharma può rappresentare un’opportunità, ma solo se azienda, istituzioni e politica faranno finalmente la loro parte”.

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