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Il fatto

Ponza, il sindaco Ambrosino riapre Cala Fonte

La caletta era stata interdetta ai fruitori subito dopo il crollo del 20 maggio scorso

Ponza, il sindaco Ambrosino riapre Cala Fonte

Con dettagliate e certificate documentazioni e, soprattutto, con grande coraggio decisionale da parte del sindaco di Ponza, ha riaperto, sull’isola, la suggestiva costa di Cala Fonte. Il meraviglioso specchio acqueo, ubicato nella frazione di Le Forna, era stato interdetto ai fruitori subito dopo il crollo del 20 maggio scorso, quando rocce dell’aggettante falesia erano cadute sulla sottostante costa rocciosa senza provocare, fortunatamente, danni a persone. Il primo cittadino isolano, Francesco Ambrosino, prese subito a cuore l’esigenza di superare il difficile momento critico che, oltre a rappresentare un pericolo per l’incolumità delle tante persone che affollano, nella stagione estiva, il suggestivo angolo di paradiso, provocava, con la chiusura, spropositati danni economici agli operatori locali.

Ora è giunta l’apposita ordinanza, che, con tanti accorgimenti suggeriti per i doverosi controlli da effettuare nel caso di criticità metereologiche, ne ha riaperto l’accesso. “Sappiamo –precisa in proposito Ambrosino- che il fronte della frana, benché alleggerito dalle reti e dagli ammassi instabili, non è totalmente sicuro, quindi la cala non potrà essere utilizzata nelle aree dove esiste ancora questo rischio. Abbiamo quindi creato un accesso sicuro (con un percorso coperto) e una scala che ci porta direttamente a mare; dalla scala con la tradizionale barchetta raggiungeremo lo scoglio di fronte.

La cala sarà sorvegliata dai ragazzi dell'Azienda Speciale Isola di Ponza (ASIP) che avranno il compito di contare gli accessi (max 150 persone contemporaneamente), vigilare sul corretto utilizzo delle aree fruibili e avranno inoltre il compito, in base alle condizioni meteo, di aprire o tenere chiusa tutta la baia”. Per Ambrosino questa è la massima possibilità di utilizzo, con l’aggiunta che si sta lavorando per ottenere di più ”ma bisogna anche essere realisti e riconoscere che il tratto finale della cala, senza interventi massicci, non sarà mai utilizzabile in assoluta sicurezza”.

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