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Confesercenti: in centro affitti commerciali troppi cari

L’analisi di Confesercenti: in provincia prezzi in calo del 10,5% in dieci anni, ma il 2025 segna una ripresa. Mariano de Grado: «Un sistema da rivedere»

Confesercenti: in centro affitti commerciali troppi cari

Il mattone torna a muoversi a Latina. Dopo anni di difficoltà, il mercato immobiliare della provincia mostra segnali di ripresa. A dirlo è l’analisi di Confesercenti Latina, elaborata sui dati forniti dall’Ufficio Studi di Tecnocasa e presentata dal presidente provinciale Mariano de Grado, anche responsabile ANAMA per le province di Latina e Frosinone.
Dal 2014 al 2024, i prezzi medi degli immobili in provincia hanno registrato un calo del 10,5%, un dato più pesante rispetto ad altri capoluoghi italiani, dove la flessione si è fermata al 6,1%. Ma il 2025 sembra aprire una fase nuova. “Le stime ci dicono che il mercato è in ripresa – spiega de Grado – la domanda di case è stabile, ma oggi l’offerta non basta a soddisfare tutte le richieste”.


Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel primo semestre del 2025 a Latina sono state vendute 685 abitazioni, con un incremento del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel complesso, lo scorso anno le compravendite erano state 1.255, leggermente in calo rispetto al 2023 (1.280). Numeri che mostrano come, dopo una fase di stagnazione, il mercato stia tornando a muoversi con maggiore vivacità.


Chi compra e cosa compra
A trainare le compravendite sono soprattutto le famiglie, che rappresentano l’84,9% degli acquirenti, mentre i single si fermano al 15,1%, in discesa rispetto all’anno precedente. Gli acquirenti hanno in prevalenza un’età compresa tra i 35 e i 44 anni (33%), seguiti dai 45-54enni (25,3%) e dai giovani tra 18 e 34 anni (22%). La stragrande maggioranza degli acquirenti è italiana (94,3%), ma cresce la quota degli stranieri (5,7%).
Le tipologie più richieste confermano una tendenza consolidata: soluzioni indipendenti e semindipendenti (30,8%), trilocali (27,5%) e quattro locali (26,4%). Per quanto riguarda le motivazioni di vendita, il 45,9% lo fa per migliorare la qualità abitativa o acquistare una nuova casa, il 37,6% per reperire liquidità e il 16,7% per trasferirsi altrove.
Il mercato degli investimenti, invece, appare in leggero calo: solo il 18,8% delle compravendite riguarda acquisti a scopo di investimento, contro il dato più alto registrato nel 2023.


Gli affitti commerciali: “Centro troppo caro”
Se il settore residenziale mostra segni di vitalità, quello commerciale continua a soffrire. De Grado sottolinea come i canoni di locazione nel centro di Latina siano eccessivi, soprattutto nell’isola pedonale. Qui l’affitto di un negozio arriva a costare 30-35 euro al metro quadrato, mentre appena fuori l’isola i valori scendono a 10-15 euro.
“Con questi costi – osserva de Grado – un commerciante medio fatica a sostenere l’affitto. L’unico settore che riesce ancora a reggere è la ristorazione, grazie a margini più alti e una domanda costante. Ma per molte altre attività i canoni sono insostenibili”.


Il problema, evidenzia Confesercenti, riguarda anche l’eccessiva tassazione sugli immobili, che grava sui proprietari e si riflette sui costi di locazione. “È il sistema che deve essere rivisto – insiste de Grado – non possiamo immaginare uno sviluppo economico con affitti che schiacciano i commercianti”.

Il ruolo delle amministrazioni locali
Per Confesercenti, una parte fondamentale della strategia di rilancio passa attraverso le amministrazioni locali. “La riqualificazione urbana – conclude de Grado – è essenziale per migliorare la qualità della vita e attrarre nuovi investimenti. Solo con una visione condivisa si può garantire sviluppo economico e rendere la città più competitiva”.
Un impegno che deve unire pubblico e privato, con l’obiettivo di ridare slancio al mercato immobiliare e al tessuto commerciale, elementi chiave per il futuro economico di Latina e della sua provincia.

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