Una mano stretta tra giustizia e sanità, che non sempre viaggiano a braccetto come insegnano le denunce per malasanità. Lo dice sorridendo il procuratore capo Andrea De Gasperis, non nascondendo invece la soddisfazione per un passo importante, siglato a Latina tra Procura e Asl, e che non ha eguali in Italia: il protocollo per la gestione dei pazienti trattati al Pronto Soccorso e coinvolti in eventi delittuosi. Un accordo finalizzato ad accorgimenti che evitino l'inquinamento delle prove sin dall'ingresso in ospedale, presentato ieri dal procuratore e dal commissario straordinario della Asl Giorgio Casati insieme al comandante del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri Paolo Befera, al direttore sanitario della Asl Luciano Cifaldi e al direttore del pronto soccorso Maria Mellacina. Vigilare sulla sterilità dell'ambiente evitando la contaminazione dei luoghi, isolare le prove ed effettuare i rilievi fotografici, sono solo alcuni degli accorgimenti che questa nuova convenzione, introduce e stabilisce rendendo la collaborazione della struttura sanitaria fondamentale in una corretta ricostruzione delle indagini che seguono aggressioni, violenze sessuali e molestie su minori. "Una buona notizia per la nostra Asl, prima in Italia ad avviare questa collaborazione – ha spiegato Casati – seguito direttamente da Luciano Garofano, storico comandante del Ris di Parma. Vogliamo fare la differenza nel supporto all'autorità giudiziaria, l'obiettivo è quello di individuare corrette procedure sul paziente, dal momento in cui si verifica l'evento delittuoso sino a tutto il percorso ospedaliero: si tratta di misure di collaborazione che in parte venivano già applicate ma che ora diventano prassi organizzativa e compatibile con la priorità da dare alla cura del paziente". Il maggiore Befera ha spiegato come protocolli per le persone vulnerabili già esistessero mentre mancava un accordo che consentisse di salvaguardare elementi tecnico-scientifici del luogo del delitto che vittima e aggressore "si portano dietro", come prelievi di residui da arma da fuoco e sublinguali.