Il parere dell'Autorità nazionale anticorruzione sul bando di gara europeo da 128 milioni di euro per il servizio di igiene urbana è finalmente arrivato. L'amministrazione comunale guidata da Damiano Coletta lo aveva richiesto lo scorso 18 ottobre ma solo ieri, venerdì 7 aprile, l'Anac ha inviato la risposta. Un documento corposo che però possiamo sinteticamente definire la dimostrazione che la giunta Coletta aveva ragione a nutrire dubbi sul tema. Gli esperti dell'autorità hanno in sostanza accolto una parte delle eccezioni sollevate dal Comune di Latina invitando l'amministrazione comunale a modificare il bando di gara (che era stato predisposto dal commissario prefettizio Giacomo Barbato) "rimuovendo le criticità evidenziate, affinché proceda – nel rispetto delle procedure previste dall'attuale Codice dei contratti pubblici – ad affidare il servizio con gara europea ad evidenza pubblica". Una eventualità, questa, che l'ente però non intende seguire, orientato a effettuare un affidamento diretto ad un'azienda speciale completamente pubblica, dunque.
L'elemento anomalo in tutta questa vicenda è proprio l'indirizzo che l'ente di piazza del Popolo vuole perseguire: avendo scelto la gestione diretta, dunque pubblica, il Comune avrebbe potuto già annullare la gara in autotutela, indicando con una delibera di indirizzo il cambio di linea sul tema rifiuti. Il parere Anac non era fondamentale.