Scampagnate quante ne volete: sulla spiaggia, nei parchi pubblici, in collina. Pranzi in ristoranti e take away, non ne parliamo. Ma se poi uno vuole visitare un museo o un sito archeologico, impresa impossibile. Nell'anno dei "ponti" come non se ne ricordavano da tempo, con la Pasqua alta e assolata, il turismo culturale segna il passo. Da Sabaudia a Terracina passando per il Circeo, orari rigidi e niente aperture straordinarie per musei e siti archeologici. Ieri, ad esempio con una pasquetta in cui sarebbe stato proprio il caso di "sbigliettare", il deserto. A Sabaudia, i telefoni hanno squillato a vuoto sia per il museo Emilio Greco che per il Museo del mare e della costa "Marcello Zei". Il primo, da ottobre a maggio apre solo dal martedì al venerdì e solo il pomeriggio, mentre il sabato e la domenica fa anche la mattina. Ma ieri era lunedì, e poco importa che fosse un lunedì di Pasquetta più unico che raro. Stesso discorso con il museo civico del mare e della costa (nel nome il suo paradosso) intitolato al ricercatore Marcello Zei che fondò il Centro studi per l'Ecologia del Quaternario e allestì il museo nel 1992: apre dal lunedì al sabato - è scritto sul sito - dalle ore 15 alle 19. Ma ieri nessuno rispondeva alle chiamate. L'unico a rispondere è stato Roberto Zei, presidente della omonima Fondazione che su Internet ha lasciato il suo cellulare per le visite alla mostra Homo Sapiens e Habitat a San Felice Circeo. 

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