La Sughereta di Monte San Biagio muore, la Regione Lazio non risponde. Nei giorni scorsi era stato il consigliere del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella a denunciare il disastro ambientale che si sta consumando nel bosco di San Vito, attaccato anni fa da un fungo patogeno che sta sterminando un patrimonio verde dal valore enorme. Ieri l'argomento è stato affrontato in Consiglio regionale nel question time con l'assessore all'Ambiente Buschini. Chiare le richieste di Pernarella: cosa intende fare la Regione Lazio per impedire il proliferare dell'epidemia del parassita? Il fungo si è diffuso velocemente: nel 2012 risultavano colpiti sette ettari, nel 2015 si era passati a dodici. Negli anni sono stati svolti accertamenti tecnici, sopralluoghi anche con i ricercatori dell'università della Tuscia e si era arrivati alla soluzione. Come ha spiegato Pernarella nell'introdurre l'argomento in aula, la cura sarebbe costata 15mila euro l'ettaro, non proprio cifre insostenibili soprattutto se si considera che - come sottolineato dagli esperti della Tuscia - c'era a rischio la sopravvivenza della foresta. Eppure da oltre un anno il tavolo tecnico istituito da Comune, Regione, ente parco e associazioni locali, attende una convocazione che non è mai arrivata. 

Di fronte a richieste ben precise, sono arrivate le risposte dell'assessore. Inadeguate, a giudizio di Pernarella. «La direzione ambiente ha fissato un incontro per il 5 giugno per condividere un percorso tecnico e amministrativo volto a definire i contributi che i diversi soggetti coinvolti possono fornire per limitare la diffusione della malattia». Tra l'altro, ha aggiunto Buschini, è in corso di approvazione il piano di gestione di assesto forestale presentato dal Comune di Monte San Biagio. Ferma la risposta di Pernarella. «La Regione preferisce abdicare al suo ruolo e trasformare ogni cosa in un'emergenza, condannando alla morte uno dei siti del territorio con più storia e tradizione». Quanto all'incontro del 5 giugno, l'ennesimo di una serie in cui tanto si è parlato senza poi giungere a soluzioni concrete, l'esponente grillina sostiene che si tratterà del «solito rendez-vous che fin qui non ha prodotto interventi».