Da una parte una graduatoria vecchia di due anni per le assegnazioni delle case popolari. Dall'altra un regolamento per la gestione degli immobili d'emergenza che non riesce a vedere la luce. E ieri c'è stato l'ennesimo rinvio della commissione Servizi sociali che è chiamata ad occuparsene, aggiornata per due sedute durate poco più di un'ora e giovedì andata deserta: non c'era il numero legale. Eppure quella abitativa, al di là delle questioni politiche e burocratiche, continua a essere un'emergenza.
Partiamo dalle case popolari. L'ultima graduatoria risale a gennaio 2016, ma prende in considerazione le domande presentate nel primo semestre del 2015. Per cui due anni fa. Un periodo nel quale la situazione familiare ed economica di ogni nucleo può essere cambiata in meglio - sulla permanenza dei requisiti vigila l'Ater che ogni due anni effettua un controllo anagrafico-reddituale - ma anche in peggio. Inoltre anche il nucleo familiare può essere mutato nella sua composizione ampliandosi o restringendosi e cambiando dunque anche le necessità abitative (appartamenti più o meno ampi). Motivo per cui la norma prevede un aggiornamento semestrale - il termine non è perentorio, nda - affinché la graduatoria sia aderente quanto più possibile alla realtà. Non solo. Nel caso in cui un immobile dovesse liberarsi - e pare vi sia disponibilità di un appartamento in via Aldo Moro -, come assegnarlo se la graduatoria tiene in considerazione le domande presentate nel primo semestre del 2015? Il consigliere con delega alle Case Valterino Battisti, sentito ieri, ha confermato di voler spronare nuovamente gli uffici a redigere la nuova graduatoria per ovviare a questi problemi.
Non ci sono però solo le case popolari. Nel limbo c'è pure il regolamento per le assegnazioni delle abitazioni d'emergenza. Da circa un mese è fermo in commissione Servizi sociali. Due sedute durate poco più di un'ora ciascuna per discutere di una serie di aspetti e poi l'aggiornamento a ieri, quando alle 9 e 30 non c'era il numero legale (solo alle 10 sarebbe stata possibile l'apertura dei lavori con l'arrivo del componente mancante). La commissione è andata dunque deserta, forse rinviata a data da destinarsi visto che la discussione non è stata completata. E poi c'è ancora un altro passaggio obbligatorio prima del voto in Consiglio comunale, quello in commissione Statuti e regolamenti.