Si sono riscoperti tutti appassionati di storia e toponomastica dopo la proposta lanciata dal sindaco di intitolare il parco A. Mussolini ai giudici Falcone e Borsellino. Il polmone verde che le sue contraddizioni di centro della città (tra degrado e parvenze di dignità) le porta proprio nel nome segno di tre stratificazioni, quella dell'uso comune (i Giardinetti), quella della vera denominazione (Parco Comunale che tolse di messo il fratello del Duce con atto del 1943) e quella nostalgica ripristinata da Finestra ma mai certificata con atto registrato. Ma non è l'unico coupe de theatre della toponomastica cittadina: anche quello che è stato definito il vero fondatore della città, Valentino Orsolini Cencelli, chiamato in causa per sostituire l'Arnaldo di troppo o per dare il nome al Museo della Torre Pontina come vorrebbe il sindaco, in realtà a Latina esiste già. Nel 1996 il senatore Finestra ha voluto dargli diritto di cittadinanza nelle vie cittadine dedicandogli "Parco Orsolini Cencelli", area da collocare tra viale IV Novembre e Piazza del Quadrato e stavolta certificando l'atto (quello che non si trova invece per il parco Mussolini) con delibera 2308 del 21/12/1996. Sembrerebbe proprio quella che ora si chiama Viale Italia (denominata così invece con la delibera 10 del 1951) e fino a qualche anno fa la targa che ne certificava l'esistenza fisica c'era, ora buttata giù (resta solo un palo davanti a viale Italia ma senza targa, scomparsa misteriosamente). Resta da capire se la denominazione era stata certificata per indicare una parte di viale Italia, ad esempio quella centrale, o una delle due direzioni, incognita legata al fatto che le vie non vengono classificate con un grafo stradale e ci si affida all'approssimazione.