Altro che due comunità che si abbracciano: ieri pomeriggio, nei giardini del Comune, c'era una sola, grande ed unica comunità. E non c'è stato colore della pelle, provenienza geografica o differenza religiosa che tenesse, tanto che non ci sarebbe stato neanche bisogno di pronunciare il termine "integrazione". La Giornata Mondiale del Rifugiato esiste da 17 anni, dal 2000 per la precisione, ed è nata in occasione del 50esimo anno dalla nascita dello status di rifugiato. Ma mai come ieri la Giornata è stata celebrata ha avuto una tale importanza a Latina, con eventi culturali, laboratori e con le testimonianze delle persone accolte nel territorio. Le attenzioni, infatti, erano tutte per loro, i rifugiati. Nessuno li ignorava o, peggio, discriminava, come purtroppo spesso accade. Sono stati liberi di aprirsi, di dire al mondo chi sono, perché sono venuti qui e, soprattutto, come si sentono. Per una volta, nel trattare il tema dell'immigrazione, è possibile tralasciare la questione dei numeri dell'accoglienza sul territorio o delle considerazioni sulle politiche di protezione, spesso divergenti e sempre legate alle ideologie. Perché dietro quei numeri, per quanto importanti, e dietro a quelle determinanti politiche di accoglienza, ci sono delle persone. Ed è questo il senso che è stato dato all'evento ospitato nei giardini del Comune, organizzato dallo stesso ente insieme all'Agenzia Onu per i Rifugiati, alle cooperative Astrolabio, Karibu, Il Quadrifoglio che lavorano per i Centri di Accoglienza Straordinaria e il progetto Sprar, e le associazioni Domus Mea e dei gruppi Arte Migrante e Musicantiere. Presenti il Prefetto Pierluigi Faloni, il Questore Giuseppe De Matteis, il sindaco Damiano Coletta, l'assessore al Welfare Patrizia Ciccarelli, e la responsabile del progetto Sprar di Latina Stefania Krilic. «L'obiettivo di questa giornata è quello di divulgare la definizione del termine rifugiato e sensibilizzare sui suoi diritti - ha spiegato l'assessore Ciccarelli - Ma non solo: vogliamo aprire le porte ai cittadini per far conoscere il più possibile quali sono le politiche di accoglienza, sia quella primaria della Prefettura che quella dei Comuni». Un'iniziativa, quella di ieri, che è stata ricca di appuntamenti, con tanto di laboratori di cucina per i rifugiati, spettacoli musicali e teatrali, visite ai musei. E oggi il tutto si chiuderà con il quadrangolare di calcetto presso l'impianto sportivo dell'Agora. Ma, come spiegato direttamente dall'assessore, l'impegno dell'ente non si fermerà a questa ricorrenza mondiale: le iniziative in cantiere sono molte, e saranno tutte aperte alla cittadinanza.