La lotta all'evasione e all'elusione tributaria per ogni ente locale è una priorità. Specie in questo periodo di ristrettezze economiche. Non solo per "fare cassa", ma anche e soprattutto per garantire una pressione fiscale più bassa allargando la platea dei contribuenti. Per questo motivo il Comune di Pontinia dal 2014 ha avviato uno specifico programma, con l'attività che sta già dando i propri frutti. E la "caccia" agli edifici fantasma prosegue.
Un supporto fondamentale è stato fornito dalle tecnologie. A dicembre di tre anni fa l'ente locale acquista dei pacchetti software ad hoc unitamente a un progetto di individuazione degli edifici fantasma. A dicembre 2015 terminano i lavori e a gennaio 2016, il 27 del mese per la precisione, arrivano le schede di rilevazione degli edifici non presenti in catasto. L'attività ovviamente non finisce lì. Tutto è finalizzato al recupero dei tributi non pagati: Tarsu, Tares, Tari e Imu.
Un dato indicativo dell'efficacia dell'azione lo si può ricavare dalla determina con cui il settore Gestione risorse e Programmazione ha impegnato sul bilancio 2017 le somme in favore della ditta incaricata. Parliamo di circa 17mila euro. Si tratta di un dato che può contribuire a dare un'idea sia del lavoro svolto sia della portata del fenomeno dell'evasione tributaria. Da contratto è infatti prevista in favore della srl una somma di 250 euro più Iva per ogni immobile individuato. Dividendo quindi i 17mila euro impegnati per i 250 euro circa dovuti per ciascun edificio scovato otteniamo una sessantina di posizioni "fantasma". Immobili che fino ad ora per il catasto non erano esistenti. E per i quali ora è partito il recupero dei tributi dovuti e non ancora versati. Un'attività che chiaramente non terminerà qui.