Anche la giunta municipale di Pontinia ha sposato la posizione di Coldiretti e della Regione Lazio per dire no al Ceta, l'accordo commerciale con il Canada. E questo a tutela dei consumatori, come ribadito ieri da una manifestazione organizzata da Coldiretti in piazza Montecitorio.
La delibera di giunta è stata votata il 29 giugno ma è stata poi pubblicata ieri sull'albo pretorio. La proposta della federazione provinciale di Coldiretti è stata ritenuta condivisibile da sindaco e assessori in quanto «motivata anche dalla necessità di tutelare gli interessi dei cittadini e delle imprese agricole» di Pontinia. Il motivo di questo allarme è spiegato in una nota diffusa ieri da Coldiretti dopo la manifestazione in piazza Montecitorio.
«Lo abbiamo ribadito anche a Roma, a Montecitorio: se il parlamento ratificasse il Ceta, i prodotti pontini tutelati da marchi Dop oppure Igp - ha detto il direttore di Coldiretti di Latina Pietro Greco - potranno essere emulati, riprodotti da chiunque, abbinati a un marchio fantasioso, ma comunque evocativo del territorio, per essere liberamente venduti in Canada a prezzi stracciati rispetto agli originali, con gravissimi danni per le aziende che invece producono qualità nel rispetto dei disciplinari imposti dai rispettivi consorzi di tutela».
Il Lazio vanta 27 prodotti tipici, solo 5 dei quali continuerebbero, negli scambi col Canada, ad essere tutelati. Tra questi, il kiwi di Latina. Ma per gli altri 22 nulla da fare: dovrebbero fare i conti con la concorrenza di prodotti simili che però nulla hanno a che fare con il territorio pontino. Non solo. Spaventa anche l'importazione di prodotti che - viste le differenti normative - in Canada possono essere trattati con sostanze che nell'Unione Europea non possono essere utilizzate.
Anche la giunta della Regione Lazio si è schierata contro il Ceta, invitando così il parlamento a non votare a favore della ratifica e a impedirne l'entrata in vigore in via provvisoria.