E' guerra aperta tra l'Amministrazione comunale di Ventotene, guidata dal sindaco Gerardo Santomauro e la società che distribuisce l'acqua, Acqualatina. Dopo avere bloccato l'installazione del dissalatore, ora è arrivata una delibera con la quale l'amministrazione revoca l'allestimento del Punto Acqua sull'isola.
Come per lo Skid anche per il Punto Acqua, i vertici reputano tale decisione un «danno grave e lesivo per gli utenti, che dovranno recarsi a Formia anche solo per richiedere un'informazione.
Procederemo a calcolare i costi sostenuti per sostenere questa iniziativa richiesta dal Comune». La delibera è stata recapitata alla società nella giornata di venerdì. Una delibera con la quale il Comune di Ventotene ha revocato "con effetto immediato" la Convenzione che istituiva un "Punto Acqua" presso i locali comunali.
La società di distribuzione dell'acqua in provincia lamenta il fatto che tale decisione è stata presa senza che fosse preceduta da alcun preavviso. Si tratta di una revoca, che «costituisce atto unilaterale rispetto ad una convenzione richiesta dal Comune di Ventotene stesso.
Il Punto Acqua è un ufficio informativo messo a disposizione del Comune ai propri cittadini per ovviare alla distanza dagli sportelli di Acqualatina che, in alcuni casi, come sicuramente per le isole pontine, costituisce un disagio per gli utenti». Come detto, i cittadini ora dovranno andare a Formia per avere informazioni.
«Tra l'altro, come fatto in altri casi, per il primo periodo a valle dell'inizio della gestione del servizio sull'isola, Acqualatina si è fatta sin qui carico anche dei costi del personale, oltreché dell'allestimento, le migliorie e la manutenzione dei locali comunali che, con la delibera pervenuta oggi, vengono resi indisponibili al servizio».
La Società di fronte a questo atto, ha manifestato, in una nota al Comune, tutto il proprio stupore, e il rammarico, per il danno arrecato all'utenza di Ventotene che non avrà più un punto di riferimento in loco, e che dovrà recarsi a Formia per avere un contatto diretto con un operatore».
La società ha annunciato che procederà allo sgombero dei locali, e di tutto quanto messo precedentemente a disposizione, e calcolerà i costi sostenuti, al fine di chiederne la restituzione al Comune, non avendo potuto il Gestore ammortizzarne i costi, visto il brevissimo tempo, concesso dall'amministrazione comunale, per erogare il servizio ai cittadini.