I morti che «si commemorano anche dopo un anno», la pizza e la mozzarella genuine, «lontani dai prezzi della Croisette», una città «cruda e autentica», non adatta a chi cerca il «nuovo e pulito», ma proprio per questo, bella. Così Elisa (nome italiano sul blog), una blogger che scrive da Dalian, Cina, racconta in lingua francese la città di Terracina nel suo lungo post "Ma Terracina". E parla di questa città come del luogo di vita della sua infanzia, vissuta con i genitori. La blogger, che probabilmente è tornata in città, pubblica moltissime fotografie, dal vicolo Rappini al centro storico, fino alle opere di street art.

Ma la parte più vera del racconto sono i suoi ricordi di donna tornata nel luogo dell'infanzia. «Chiudete gli occhi e sentite il vento caldo sul vostro viso. Si può respirare profondamente. Terracina: il paese più bello d'Italia, se non del mondo. Sul suo blog "Lorsque tout a coupe", Elisa cita la famosa frase di Goethe, che vedeva la città come «la più romantica». Lei ha la pretesa di correggerlo: «Direi che questo è il paradiso».

Chi sia Elisa, è difficile dirlo. Dalle poche informazioni sul suo blog si capisce che ha vissuto a Parigi, poi è andata in Cina. Si può ipotizzare che sia una giovane donna che ricorda una sua vacanza spensierata da bambina dalla Francia? Sì, ma ci suggestiona anche un'altra ipotesi, suggerita proprio dal sottotitolo del suo blog: "Storia di una famiglia e di un espatrio". E se Elisa fosse una giovane cinese nata in Italia, a Terracina, giunta qui molto piccola, e la ricordasse quasi come la sua città natale? Ci piace pensarlo. E forse glielo chiederemo.