Ferita ma viva, vegeta e bellissima. E, garantiscono i gruppi che la collina terracinese coinvolta dagli incendi estivi la conoscono come le loro tasche, accessibile. Gli alberi ricresceranno ma c'è una forza più immediata che sprigiona dai rilievi montani. È l'attaccamento dei cittadini. Bikers, scalatori, appassionati ma anche normali cittadini che da qualche anno hanno riscoperto il piacere di passeggiare in altura. Aria fresca, panorami mozzafiato, una storia con la S maiuscola conficcata tra i sentieri, tutta da conoscere. Non è un caso che proliferano i gruppi organizzati. Dai tradizionali scout, alla pagina "Sei di Terracina se", che ormai tradizionalmente organizza trekking amatoriale per solcare i sentieri della Ciana, di Campo Soriano, Santo Stefano e Monte Leano. E con loro tanti, tanti altri. I bikers, quelli che fanno sul serio, usano Youtube e i siti Internet per tracciare gli allenamenti, e facendolo indicano sentieri, ne creano di nuovi e in alcuni casi si puliscono da soli le strade. Ma non solo. Gli Scout sono un'ottima guida per scoprire le montagne, e il Parco dei Monti Ausoni offre diverse informazioni. Poi c'è il sito www.terrapontina.it, realizzato dal professor Emilio Selvaggi, un enorme patrimonio di contenuti. Le «emergenze naturalistiche», come le chiamava il compianto prof sono appunto Santo Stefano, Monte Leano e Campo Soriano hanno sentieri che «occupano nel territorio posizioni "strategiche"» e «da essi si dipartono, a raggiera, innumerevoli "varianti"». La collina, insomma, come «alternativa, forse inattesa, in un paese di mare», diceva Selvaggi. E ora da continuare a frequentare per non lasciarla preda di atti illegali.

Un gruppo di appassionati di recente sta tentando di sensibilizzare alla montagna e nei giorni scorsi ha proposto un itinerario alternativo per raggiungere la cima di Monte Leano. Si chiama "Svalvolati in to the wild". 

La ferita inferta dall'escalation di incendi a cavallo di Ferragosto ha costretto la popolazione, le istituzioni e le forze di polizia a una tutela. Non a caso il sindaco Nicola Procaccini nei giorni scorsi ha emanato un'ordinanza in cui si vieta il sentiero montano che da San Silviano conduce alle antenne televisive e ai ripetitori posti sulla cima di Monte Leano. Il rischio è quello dei crolli e degli smottamenti, dovuti al fatto che gli incendi hanno spogliato di vegetazione i costoni. C'è il rischio di caduta di alberi, di massi. Ma «nel solo tratto interessato dagli incendi». Sulle questioni di sicurezza non si discute. Ma gli amanti della collina, i frequentatori vecchi e nuovi, hanno vogliono continuare ad esplorare le colline, dare una lezione a chi ha deciso di radere al suolo il patrimonio naturalistico. Come? Continuando, nel rispetto delle regole, ad andare in montagna. Il Comune, da parte sua, potrebbe avere un ruolo: divulgare sì, i sentieri vietati, ma anche i tanti ancora accessibili.