Le polemiche sull'allevamento di cozze che dovrebbe sorgere tra Fondi e Sperlonga continua a far discutere. Il consigliere regionale Enrico Forte, del Partito Democratico, ha presentato un'interrogazione a risposta immediata al presidente Nicola Zingaretti e all'assessore Carlo Hausmann, chiedendo di valutare - tra le altre cose - la possibilità di annullare la concessione rilasciata il 13 luglio a una società campana.
I dubbi di Enrico Forte sono legati all'iter amministrativo seguito, che secondo l'esponente del Pd presenta «diverse incongruenze e lacune».
Si parte dall'istanza depositata a ottobre 2014 per chiedere alla Regione Lazio la concessione demaniale marittima a scopo di allevamento di «mitili bivalvi»: le cozze. Parliamo di uno specchio acqueo di 305mila quadrati davanti al territorio di Sperlonga, «tanto è vero che la stessa, ai fini della prescritta pubblicità ed eventuale opponibilità da parte di terzi, - scrive Forte - è stata pubblicata nell'albo pretorio del Comune di Sperlonga e nella capitaneria di porto del Comune di Gaeta». Come già noto, il Comune di Sperlonga con delibera di Giunta nel marzo 2015 ha espresso parere contrario alla richiesta di concessione.
«La legge - afferma il consigliere regionale del Pd - impone la partecipazione alla conferenza dei servizi sull'istanza della società sia al Comune di Sperlonga che al Comune di Fondi». A quest'ultimo, invece, il 29 marzo di quest'anno è stata trasmessa la richiesta di parere tecnico «allegando la sola relazione della società contenente riferimenti al Comune di Sperlonga e senza trasmettere alcun altro utile elemento per poter esprimere il parere richiesto, né tantomeno il verbale di chiusura della conferenza dei servizi né i relativi pareri acquisiti in seno alla stessa». Alla luce di queste considerazioni, Enrico Forte ha chiesto al presidente della Regione Lazio e all'assessore Hausmann di valutare se vi siano gli estremi per l'annullamento della concessione.
La questione dell'allevamento di cozze continua a tenere banco e quella di Forte è un'ulteriore interrogazione depositata in Regione. Nei giorni scorsi si era ampliato il fronte del "no", che ha incassato il supporto di Legambiente, Confcommercio e Sib (il sindaco dei balneari), che si sono detti pronti a protestare contro l'autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio.