Attaccare il vessel della centrale nucleare del Garigliano e concludere l'operazione entro il 2019. Questo uno degli obiettivi della Sogin, l'azienda che si occupa della gestione dello smantellamento delle centrali nucleari italiane, che ieri proprio all'interno del sito aurunco ha presentato il bilancio ad un anno dall'insediamento del nuovo Cda, guidato dall'Amministratore delegato Luca Desiata. Il vessel non è altro che il recipiente in pressione che contiene il nocciolo del reattore ed altri componenti interni.
«In tutte le attività di smantellamento - ha detto l'ing. Desiata - non è mai stato attaccato il vessel, cosa che intendiamo fare nelle centrali del Garigliano e di Trino Vercellese. Una operazione del genere ci renderebbe più credibili anche a livello internazionale, dove siamo impegnati in altre operazioni».
Per rispettare i tempi, ha spiegato il responsabile dello smantellamento delle centrali Severino Alfieri, si attende l'autorizzazione dell'0Ispra (alla quale subentrerà l'ISIN- Ispettorato Nazionale per la Sicurezza nucleare e radioprotezione), che, però, dovrebbe arrivare entro la fine del 2017. Lo stesso Alfieri ha poi precisato che l'attacco al vessell non è rischioso, in quanto c'è il massimo controllo, ma è un intervento molto complesso dal punto di vista ingegneristico. Per quanto riguarda la stessa centrale del Garigliano, l'amministratore delegato Desiata ha spiegato i passi in avanti compiuti, a cominciare dalla demolizione del camino, avviata il 21 agosto scorso e che termineranno entro l'anno. La decontaminazione è stata effettuata attraverso la scarifica delle pareti interne con un robot di tecnologia italiana appositamente progettato, che ha effettuato la rimozione dalle pareti interne di strati sottili di calcestruzzo debolmente contaminati. Desiata ha poi precisato che le operazioni di smantellamento del vessel è anticipato di quattro anni rispetto al programma temporale generale (dal 2023 al 2019). Il progetto Garigliano "VeGa19" avrà una durata di nove anni, durante i quali sarà approvato il progetto operativo per la predisposizione per l'allagamento del reattore e lo smantellamento degli internals superiori sotto battente d'acqua; inoltre sarà aperto il reattore con rimozione degli internals superiori e inferiori sotto battente d'acqua. Quindi via allo smantellamento del vessel e del circuito primario a secco. Ben diversa la situazione della centrale di Latina. In questo sito l'operazione che sta riguardando il Garigliano si potrà realizzare solo quando sarà pronto il deposito nazionale, che dovrà accogliere in sicurezza le 2500 tonnellate di grafite del reattore. Sono in corso operazioni di abbassamento del reattore, perché lo smantellamento definitivo è più complesso. Nel corso dell'incontro l'Amministratore Delegato Desiata ha illustrato, tra l'altro, gli obiettivi strategici della Sogin (efficienza gestionale, sblocco cantieri, attività internazionale e di mercato, valorizzazione delle persone), i risultati ottenuti su tutto il territorio nazionale e il costo complessivo del decommissioning (che si concluderà nel 2035) che ammonta a 6,8 miliardi di euro, di cui 3,2 già sostenuti dal 2001 al 2016.