Le società del gruppo "Equitalia" sono sciolte, cancellate d'ufficio da un decreto legge del 2016. Ma la riscossione delle entrate comunali ora come ora non convince l'amministrazione di Pontinia, che è infatti intenzionata ad affidare a terzi l'attività, comprendente anche la fase dell'accertamento.
Questo quanto previsto in un atto d'indirizzo approvato il 14 settembre dalla Giunta del sindaco Carlo Medici, ma è comunque necessario un passaggio in Consiglio comunale per gli adempimenti di competenza dell'assise. «Allo stato, la riscossione delle entrate comunali affidate ad Equitalia Riscossione spa, già Equitalia spa, ha dato luogo a prestazioni di servizi di livello - si legge nell'atto - non pienamente rispondenti alle esigenze del Comune».
L'ente, dal suo canto, non può svolgere direttamente queste attività per problemi di natura organizzativa. «L'organico drasticamente ridotto dell'ufficio Tributi comunale - così nella delibera 163 - rischia obiettivamente di pregiudicare la regolare ed efficiente attività accertativa dei tributi». E appare altresì impossibile individuare presso altri uffici comunali dei funzionari «di comprovata esperienza» da spostare. Occorre ricordare che parliamo inoltre della riscossione dei tributi, un'attività per la quale è ovvio che il Comune debba puntare al massimo risultato. Per questo si è pensato all'affidamento a terzi dell'attività di accertamento e riscossione di Imu, Tares, Tari e Tasi. Una scelta che - si suppone potrà «accrescere l'economicità, l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa». Tra gli ipotizzati benefici, anche quelli di natura economica. Con Equitalia, infatti, l'agente di riscossione veniva remunerato anticipatamente dall'ente creditore anche nell'eventualità dell'inesigibilità del tributo. Ora, invece, «il soggetto terzo maturerà il diritto al compenso solo a seguito dell'effettivo incasso del credito, fermo restando il rimborso delle sole spese vive».