Un centro sulla cultura del mare nell'area del Molo all'interno di un piano strategico della mobilità. È la proposta che il Wwf Litorale laziale lancia per l'area a ridosso del porto che tanto sta facendo discutere i cittadini, dopo che la giunta di Nicola Procaccini ha deciso di destinarla, in una sua porzione, a parcheggio di lunga sosta per gli imbarchi. L'associazione ambientalista cita due recenti accadimenti: la pubblicazione del decreto del ministero dell'Ambiente, che obbliga entro due anni i Comuni a dotarsi di Piani della mobilità sostenibile; e la recente petizione con cui cinquanta professionisti terracinesi chiedono all'amministrazione comunale di indire un concorso di idee prima di dare una destinazione all'area.

Il pragmatismo e la memoria
Se al sindaco Procaccini non hanno mai fatto paura le scelte pragmatiche, anche davanti alle proteste dei cittadini, questa volta l'elemento che potrebbe scuoterlo ha un nome: la memoria. Nella lettera dei professionisti tirata in ballo parlando di area del molo come luogo dei ricordi, dalle partite dei Balilla e della Di Biagio. E ora con il Wwf, che nel pensare ad un centro centro sulla cultura del mare, propone di dedicarlo al professor Emilio Selvaggi. Il docente, storico della cultura popolare e naturalista scomparso giusto un anno fa (il 14 novembre sarà ricordato con una cerimonia al parco della Rimembranza), ha notoriamente rappresentato un punto di riferimento per Procaccini, che lo ha nominato assessore all'Ambiente in uno dei momenti più difficili del suo percorso politico. Pragmatismo o memoria? Il Wwf non pretende di entrare nei dettagli tecnici del progetto, ma immagina un centro nell'area del Molo in cui «diffondere la cultura storica e scientifica del mare, formare i giovani e tramandare le tradizioni di Terracina, agendo da centro di attività culturali e artistiche». Inserito in un distretto turistico pontino «da tutti auspicato ma mai decollato».

Il piano di mobilità
È poi nello sviluppo di una mobilità nuova, le cui risorse sono contenute nelle linee guida ministeriali per la redazione del Piano per la mobilità sostenibile, che il Wwf vede la centralità dell'area portuale. Non la «sciagurata idea di costruire un parcheggio», bensì «un polo di attrazione turistica, culturale, scientifica, sportiva e ricreativa». Ora resta da capire quanto l'elemento "emotivo" riesca a scuotere Procaccini. Di certo, una risposta dovrà arrivare sul Piano della mobilità. Qui non ci sono alibi: è puro pragmatismo.