Via i vincoli dai beni patrimoniali grazie alle affrancazioni, ma occorre fare presto perché possibili aumenti sono dietro l'angolo. Parola del sindaco Giuseppe Schiboni, intervenuto sul caso durante la discussione sulla delibera per l'aggiornamento dei criteri generali di quantificazione del canone enfiteutico. Sotto tiro anche la precedente amministrazione, "rea" di non aver fatto nulla quando si poteva affrancare con un «"cappuccino e un cornetto"», cioè quando costava molto meno.
A relazionare sul punto è stato l'assessore Monia Di Cosimo, che ha ringraziato il consigliere di minoranza Stefano Capponi per il contributo apportato in commissione. «Prima di tutto - ha detto Di Cosimo, come da stenotipia degli interventi - si riprende finalmente a eliminare il vincolo relativo ai beni patrimoniali». Ma rispetto a qualche anno fa sono cambiate parecchie cose e Di Cosimo spiega perché. Sono intervenute delle sentenze e delle circolari da parte dell'Agenzia del Territorio «che chiedevano di rivedere quelli che erano i canoni». Il Comune di San Felice Circeo, però, con la nuova procedura, ha cercato di limitare i costi per i cittadini e ulteriori riduzioni o agevolazioni non erano possibili.
«Ci aspettiamo - ha detto Schiboni - un ulteriore aggravio di queste cifre, da gennaio prossimo, con la revisione del Catasto. Quindi immaginiamo che i prezzi possano salire ulteriormente. Perciò invitiamo anche tutta la cittadinanza, nel proprio interesse, a procedere velocemente ad affrancare per non trovarsi poi gravati da ulteriori costi». I prezzi per le affrancazioni variano a seconda della destinazione urbanistica del terreno e dell'eventuale presenza di edifici. Si parte da circa 500 euro e si arriva a poco più di tremila euro.
Sotto tiro, dicevamo, anche l'ex amministrazione. «Ho un solo rammarico, che non avevano capito quattro, cinque anni fa che potevano affrancare - ha detto il sindaco - con un "cappuccino e un cornetto". Oggi purtroppo ci sono sentenze della Corte di Cassazione, ci sono circolari dell'Agenzia delle Entrate (...). Gioco forza, abbiamo cercato di riparare i danni e rendere possibile questa tipologia di affranco con la maggiore accelerazione che abbiamo potuto, perché, ritorno a quello che ho detto prima, se da gennaio riparte la riforma non sappiamo questi prezzi dove andranno».