Perché a piazza del Popolo si tace ancora sui piani annullati? Se lo sono chiesti in tanti, cittadini, imprese, professionisti, una parte della politica e l'ultimo appello è arrivato anche dall'ex assessore di epoca Zaccheo e oggi presidente dell'ordine degli architetti Massimo Rosolini. Il peccato originale della città fondata sulle cubature allegre dopo 18 mesi è rimasto esattamente al punto di partenza, a quel maggio 2016, quando il commissario approvò i sei atti su altrettanti Ppe dal centro allo scalo che hanno cristallizzato una situazione di stasi perenne. Ad oggi poco o nulla è cambiato e mentre si è parlato spesso di print, rigenerazione urbana, sinergie con l'università, rarissime (e sempre sollecitate) sono state le voci ufficiali su cosa ne sarà dei progetti e dei permessi a costruire dati con i vecchi piani ormai divenuti carta straccia, del già costruito bloccato (via Ombrone per tutti), e di come si recupereranno o saneranno quelle progettualità. «Oggi siamo al blocco totale - aveva detto Rosolini in una commissione urbanistica aperta agli ordini professionali - qualunque intervento sul territorio è impossibile da quando una certa scelta commissariale ha prodotto l'annullamento di tutto ciò che è stato fatto, forse un caso unico in Italia, c'è un problema serio che sta sullo sfondo e che dovete chiarire».