Come da programma, nella mattinata di ieri (6 febbraio 2018), nell'Istituto centrale per la Demoetnoantropologia di Roma si è svolto l'incontro tra i sindaci del Comuni che ospitano le Passioni di Cristo. Si tratta, nello specifico, di 28 città distribuite in quasi tutte le regioni d'Italia, che hanno stilato un protocollo d'intesa tra di loro e con l'associazione Europassione per l'Italia, il quale andrà a implementare il dossier per la proposta di candidatura al riconoscimento del Patrimonio Immateriale dell'Umanità dell'Unesco, così come da indirizzo del responsabile tecnico-scientifico del progetto, Patrizia Nardi.

Per quanto riguarda la provincia di Latina e quella di Roma, spiccano le Sacre Rappresentazioni di Sezze, Maenza e Nettuno: a firmare il protocollo, rispettivamente, i sindaci Sergio Di Raimo e Claudio Sperduti e il vice sindaco Daniele Mancini.

"Il protocollo d'intesa - si legge in una nota - darà origine a un accordo di valorizzazione del percorso di candidatura. La 'Rete dei Sindaci delle Passioni di Cristo' sostiene  le azioni di tutela e di salvaguardia in favore di questo peculiare elemento identitario della cultura della tradizione italiana ed europea trasmessa per secoli dalle comunità delle forme di teatro e dei riti legati alla Settimana Santa. La tutela e la conservazione degli elementi materiali legati a queste performance, la valorizzazione, la promozione e la trasmissione dell'immaterialità dell'elemento attraverso l'organizzazione di eventi culturali, seminari, mostre ed attività di trasmissione costituiscono i punti fondanti del protocollo".

Per quanto riguarda le associazioni aderenti, nelle nostre zone, ci sono l'associazione Passione di Cristo di Maenza; l'associazione onlus "Ente Nettunese Sacre Rappresentazioni ed Eventi" e l'associazione della Passione di Cristo di Sezze.

"Ancora un mattone è stato posto a sostegno di questo ambizioso obiettivo - conclude la nota - che valorizza il lavoro delle associazioni, l'interesse delle amministrazioni verso i propri cittadini e la valorizzazione delle identità culturali come patrimonio per le generazioni future".

Chiaramente, sia da Sezze che da Maenza sono arrivati i primi commenti.

""Per la città di Sezze è un momento importante - ha dichiarato il sindaco, Sergio Di Raimo -, una opportunità per portare ala nostra grande tradizione all'attenzione internazionale. La candidatura Unesco è un obiettivo straordinario di valorizzazione della nostra cultura anche in chiave turistica, un percorso che coinvolge l'intera cittadinanza".

Queste, invece, le parole di Elio Magagnoli, presidente dell'associazione setina: "La Passione di Cristo di Sezze è stata inserita nel percorso per il riconoscimento da parte dell'Unesco quale patrimonio culturale immateriale italiano, una attività di valorizzazione in cui crediamo molto e che ci vede impegnati da diversi anni. Con la firma del protocollo tra le città aderenti alla 'Rete delle Passioni di Cristo', anche il Comune di Sezze diventa parte attiva del percorso Unesco così come l'intera comunità di Sezze".

Il sindaco di Maenza, Claudio Sperduti, ha invece affidato le sue considerazioni a Facebook: "Giornata importante per Maenza e per i maentini che in massa partecipano alla Passione di Cristo, ma sopratutto a tutto lo staff con a capo il presidente Rino Cammarone, dell'Associazione Passione di Cristo, che hanno reso possibile questa giornata. Assieme ad altre città italiane, con a capo il sindaco di Caltanissetta, è stato sottoscritto un protocollo, affinché la Passione venga riconosciuta come patrimonio mondiale immateriale dell'Unesco".