In Consiglio provinciale sono tutti d'accordo: il ripristino del collegamento tra i due lati della provinciale Badino a Terracina è una priorità. E sebbene non si sappia ancora bene come e quando ci saranno i soldi sufficienti a ricostruire ex novo il ponte sul Sisto - abbattuto a maggio scorso e su cui ora la procura ha aperto un'inchiesta contro ignoti per verificare la manutenzione e la reale necessità di abbattere - nel massimo organo di via Costa sono tutti d'accordo sul fatto che il ponte sul Sisto resta la priorità assoluta. Nei giorni scorsi, durante l'assise per la surroga di alcuni consiglieri provinciali, quello di Terracina Patrizio Avelli ha chiesto una relazione al facente funzione Bernasconi e all'ingegner Vagnozzi. Che hanno assicurato: entro l'estate arriverà la passerella ciclopedonale. Un'altra ipotesi, inizialmente scartata per il costo ma che potrebbe tornare in auge, è il ponte mobile. Di tutto si tornerà a parlare entro la prossima settimana in commissione Viabilità. C'è sufficiente consapevolezza che l'abbattimento sta causando grossi problemi alla popolazione. Il danno, insomma, è davvero grosso.

Sulla questione si registrano diversi interventi. Una delegazione del comitato Foce Sisto ha parlato davanti al Consiglio provinciale per raccontare i disagi dei residenti e proporre alcune soluzioni. Augusto Rossi, residente della zona e già candidato con il primo Procaccini, ha invece invitato ieri «ad interessarsi all'annuncio fatto dal governo, dell'arrivo di 15 milioni di euro per la manutenzione delle strade provinciali. Ecco, la provinciale Badino è una strada provinciale, si stanzino i soldi anche per il ponte».

Del ponte ha parlato nei giorni scorsi anche Michela Magrelli, candidata alla Regione con Fratelli d'Italia. Nel corso della presentazione della sua candidatura alla presenza dei vertici locali del partito e degli altri candidati, ha affrontato la questione collegamenti: dalla Pontina «ormai al collasso» al treno «sempre più lontano dopo la chiusura di Terracina». Quanto al ponte «a Provincia e la Regione avevano assicurato tempi rapidi almeno per una soluzione provvisoria, ma così non è stato. Sono state messe in ginocchio attività commerciali e turistiche, oltre al gravissimo disagio per la viabilità».