Settimana impegnativa sul fronte dei rifiuti quella che sta per iniziare: lunedì in commissione ambiente arriverà il Pef (piano finanziario dei servizi di igiene urbana) dell'anno 2018, il primo targato Abc che rendiconterà i dati utili per la determinazione del tributo sul ciclo di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti. Martedì invece in commissione bilancio verrà esaminata la Tari, la tassa destinata a finanziare i costi del servizio e che recepirà l'amaro aumento dell'aliquota dell'imposta provinciale sull'ambiente passata dal 3 al 5%, e determinata dal fatto che la differenziata è scesa nel 2016 sotto il 30%. E sarà proprio questa "sorpresa" (il 5% sul totale del Pef a cui gli uffici nei calcoli si sono dovuti adeguare) notificata al servizio Entrate del Comune la scorsa settimana ad aprire la strada degli aumenti in bolletta con un rincaro sul piano tariffario di circa un milione e 293 mila euro anziché i 776.365 previsti con la vecchia aliquota. Un fattore che determinerà cospicui aumenti e bollette medie di cinquecento euro a famiglia. Anche andando a vedere il Pef 2018 corrispondente a 25.878.503,01 non c'è da sorridere: se è vero che è rimasto quasi invariato (di poco più basso) rispetto a quello del 2017, che è stato pari a 25.883.975 euro le previsioni fatte non più di tre mesi fa dall'amministrazione Coletta erano ben altre. L'assessore all'ambiente Lessio aveva spiegato nella commissione di novembre che nella "peggiore delle ipotesi per il 2018 il Pef avrebbe avuto un costo complessivo di 23.989.619 euro, più basso di quasi 2 milioni rispetto a quello del 2017". Secondo l'assessore nel caso in cui le percentuali di differenziata non avessero raggiunto il 33% previsto, ci sarebbe stato comunque un risparmio di oltre 1 milione di euro. Ma è stata proprio la differenziata ai minimi storici della città a decretare le previsioni più alte per il 2018 con livelli scesi sotto il 20% a dicembre e una timida ripresa su questo trend negativo a gennaio. Nel capitolo del Pef dedicato al trattamento dei rifiuti indifferenziati attraverso i conferimenti a Rida si legge che la spesa presunta per l'anno 2017 era stata preventivata in 6.662.250,00 oltre l'Iva in base a un quantitativo stimato di 47mila tonnellate di rifiuti. Una cifra confermata nel 2018 nonostante nel preconsuntivo si attesti che si è sforato il costo a 8 milioni e mezzo. La nuova amministrazione e Abc contano di arrivare in pochi mesi al 30-35% di raccolta differenziata in modo da tornare ai costi di conferimento di indifferenziato dello scorso anno. Nel Pef si dice che nei primi mesi del 2018 il sistema di raccolta di prossimità dell'indifferenziato a Latina e nelle zone non servite dal porta a porta continuerà ad essere impostata su dieci percorsi di raccolta, mentre nella seconda fase tutte le articolazioni del servizio saranno specificate nel piano industriale da adottare dal Cda entro sei mesi dall'insediamento. La definizione dei percorsi e le giornate di raccolta saranno studiate per raggiungere in modo idoneo le 52mila utenze domestiche e le 7900 commerciali presenti sul territorio.