Statue «di necessità», forse per simulare un po' di vita nel centro storico di San Felice Circeo. Una scelta amministrativa in nome del decoro che costerà 16.000 euro alle casse pubbliche e di fronte alla quale più di qualcuno ha storto il naso. Un progetto, quello delle statue, al quale evidentemente l'amministrazione comunale tiene parecchio. Già nel 2011, infatti, sotto la gestione Cerasoli – sostanzialmente in continuità con l'attuale amministrazione, anche se chiaramente con modifiche nella composizione delle liste -, l'iniziativa era stata proposta (e contestata).
Partiamo dall'ultimo atto. È la determina 40 del 15 febbraio firmata dal caposettore dei Lavori pubblici e Settore Tecnologico. Dal documento si evince che l'Ente ha ravvisato «la necessità di integrare e abbellire l'arredo urbano del centro storico con l'installazione di alcune sculture in bronzo raffiguranti bambini che giocano». Per questo ha attivato la procedura con trattativa diretta per la fornitura con una ditta di Belluno attraverso il Mepa (il mercato elettronico della pubblica amministrazione). I 16.000 euro necessari trovano copertura sul capitolo di bilancio relativo alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria finanziate con i proventi delle concessioni edilizie. Somme che l'Ente può spendere per manutenzione di strade, verde e così via.
Come si diceva, di questo progetto se ne era parlato già qualche anno fa. Era febbraio del 2011. Agli atti, all'epoca, anche un rendering delle statue da installare. Probabilmente saranno le stesse per le quali è stato assunto ora l'impegno di spesa, anche se nell'atto amministrativo non ci sono riferimenti né è specificato alcunché. Ecco grossomodo quanto prevedeva quel progetto: lasciando l'arco d'ingresso alle spalle, un visitatore avrebbe trovato due bambini sui trampoli, tra fanciulli che fanno il girotondo, altri due bambini su cavallucci e pure un bambino su skateboard. Prevista tra i vicoli anche una caldarrostaia. Un vasto assortimento per non farsi mancare nulla.
Le statue da installare potrebbero essere le stesse e sul web, oltre alle polemiche, si è scatenata l'ironia degli utenti con tanto di locandine per un «film horror»: "Le statuette di bronzo". Non si può dire, insomma, che la scelta sia stata accolta con entusiasmo da tutti.