Gara quasi pronta, entro l'estate la palazzina sorta sul teatro romano da tempo immemore, acquistata di recente dall'amministrazione comunale, sarà demolita. Il primo step per i lavori di recupero integrale del complesso dell'antico teatro romano, è prossimo ad essere compiuto. Se ne occuperà la Soprintendenza Archeologia, Belle arti paesaggio, che è stata delegata a svolgere le procedure per affidare i lavori di abbattimento. Tutto rientra in una serie di finanziamenti arrivati in gran parte dal ministero per i Beni e le attività culturali (circa 2 milioni di euro), cui devono aggiungersi 450 mila euro stanziati dalla Soprintendenza, che si farà carico anche dell'abbattimento.

La città alta attende di capire le tempistiche di questo enorme lavoro che attende il teatro romano, e da chiudere nel suo complesso entro il 2019, anche per organizzare la sua stagione estiva, che è il momento "caldo" sul fronte delle presenze. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto all'assessore alla Cultura Barbara Cerilli: «Ho sentito il soprintendente nei giorni scorsi, mi ha assicurato che si sta correndo per espletare questo primo passaggio, che ruguarda l'abbattimento della palazzina. In questi giorni è in corso la procedura per individuare il direttore dei lavori - ha spiegato - entro 30 giorni sarà aggiudicata la gara. A fine aprile dovremmo aver affidato i lavori. Poi, il tempo necessario all'abbattimento e alla bonifica, prima della fine dell'estate contiamo di ultimare».

La demolizione della palazzina che ricade sull'antico teatro romano, recuperato solo parzialmente, e in qualche modo reso visibile dall'esterno con la creazione delle inferriate che consentono di vederlo dall'esterno, è attesa da anni. Il Comune ha dovuto acquistare l'intero immobile ad un costo complessivo di 200 mila euro, per poi poterlo buttare giù e consentire il proseguo degli scavi. A dire il vero la casa a due piani non sorge su preesistenze vere e proprie, ma di fatto ostruisce la visibilità dell'area archeologica da piazza Municipio. Abbattendola, si creerà un "continuum" - per restare alla roma antica - tra il foro emiliano e l'antico teatro. Tutti gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2019, pena la revoca del finanziamento che, come si ricorderà, è stato concesso dal ministero con fondi non spesi delle opere strategiche degli anni precedenti. La città tutta, a questo punto, resta col fiato sospeso.